Alessandro Demontis

Analisi alternativa di alcuni miti: l’Epica di Erra e Ishum

È indubbio che l’epica di Erra e Ishum sia il mito sumero più controverso che Sitchin abbia affrontato. Sostenere che uno scritto di oltre 3000 anni fa racconti una serie di bombardamenti nucleari non è cosa da poco. In questa parte analizzerò approfonditamente il testo, suddiviso in 5 tavolette, del quale allo stato attuale risulta tradotto un 70%. Esistono varie versioni proposte da diversi autori, ognuna con punti di divergenza dovuti probabilmente alla diversa interpretazione del materiale frammentario. Per questa analisi utilizzerò la versione del 1995 tradotta da B. Foster. In aiuto viene comunque, per alcune parti, il corrispondente racconto biblico, quello della distruzione di Sodoma e Gomorra, che dovrò per forza di cosa citare in più parti per fare dei paralleli. Dobbiamo intanto identificare i personaggi principali e la trama di questa meravigliosa epica. Il personaggio ‘clou’ è sicuramente il dio Erra, identificato in Nergal, il cui epiteto significa ‘colui che annienta’; a muoversi assieme a lui è il dio Ishum, epiteto di Ninurta che significa ‘colui che brucia’. Immediatamente successivo in ordine di importanza nel testo è il dio Marduk, contro il quale le azioni dell’epica sono rivolte. Personaggi secondari sono poi AnuEnlil ed Ea. Gli studiosi ortodossi datano le tavole dell’epica di Erra a circa l’ottavo secolo a.C., a causa del fatto che son state trovate ben 35 versioni in siti datati al I millennio a.C. (nelle zone di Assur, Babilonia e Ninive) e rifiutano l’ipotesi che il racconto possa descrivere avvenimenti realmente accaduti. Eppure, come vedremo, tantissimi passaggi del mito di Erra non solo hanno attinenza con altrettanti passaggi descritti nella Bibbia, ma contengono indicazioni che permettono di fare dei paralleli con fatti riscontrabili e di identificare precise zone geografiche. Il testo inizia con una breve invocazione a Ninurta, chiamato prima Endursag e poi Ishum. Si descrive poi l’indecisione di Erra se calmarsi e andare a dormire o se dare battaglia. Egli, alla fine, decide di far passare del tempo mettendo a riposare le sue ‘terribili armi’. Il testo prosegue con un’altra invocazione a Ishum, e poi con una prima presentazione delle Sette Armi del Terrore, o più precisamente della loro ‘natura’ e dei loro effetti. Ci viene detto che “la loro natura divina è diversa, la loro origine strana, e il loro respiro è mortale”:

“The Seven, warriors unrivalled, their divine nature is different,
Their origins are strange, they are terrifying,
Whoever sees them is numbed with fear.
Their breath of life is death”

Traduzione
“I sette, guerrieri senza pari, la loro divina natura diversa,
Le loro origini sono strani, sono terrificanti,
Chi li vede è insensibile con la paura.
Il loro alito di vita è la morte”

Ci viene anche detto che furono una ‘creazione’ di Anu, o meglio, fu Anu a metterle sottoterra:

“When Anu, the king of the gods, sowed his
seed in the earth, She bore him seven gods,
he called them the Seven.
They stood before him, that he ordain their destinies”

Traduzione
“Quando Anu, il re degli dei, ha seminato il suo
seme nella terra, Lui ha dato i sette dèi,
li chiamò i Sette.
Si fermarono davanti a lui, che egli ordain loro destini”

Lo stesso Anu consegnò a Erra queste armi dopo averne dichiarato, una per una, la funzione e le caratteristiche. È evidente che il testo fa dei balzi avanti e indietro nella linea temporale, e il mito ha senso compiuto quando si riesce a trovare la giusta sequenza. È come se ci trovassimo in un film che sta iniziando dalla preparazione delle armi, e successivamente (come vedremo) vada a spiegare cosa sia accaduto perché si sia arrivati al loro utilizzo. Vediamo la sezione in cui si descrivono le sette armi:

He summoned the first to give his instructions,
“Wherever you go and spread terror, have no equal.”
He said to the second, “Burn like fire, scorch like flame”.
He commanded the third, “Look like a lion,
let him who sees you be paralysed with fear”.
He said to the fourth,”Let a mountain collapse
when you present your fierce arms”.
He said to the fifth, “Blast like the wind,
scan the circumference of the earth”.
He said to the sixth.”Go out everywhere
(like the deluge) and spare no one”.
The seventh he charged with viperous venom,
“Slay whatever lives”.

Traduzione
Chiamò il primo a inviare le sue istruzioni,
“Ovunque tu vada e diffondere il terrore, non hanno eguali.”
Ha detto che al secondo, “Brucia come il fuoco, bruciatura come una fiamma”.
Ha comandato il terzo, “Guarda come un leone,
Chi di voi vede essere paralizzato dalla paura “.
Ha detto che per il quarto, “Lascia un crollo di montagna
quando si presenti la feroce braccia “.
Ha detto che al quinto, “Blast come il vento,
scandire la circonferenza della terra “.
Ha detto che per il sesto. “Andate in tutto il mondo
(Come il diluvio) e risparmierà nessuno “.
Il settimo è affidato il veleno viperous,
“Slay qualunque vive”.

Analizziamo cosa viene detto delle sette armi:

  • della prima: Ovunque vai, che tu non abbia pari nello spargere terrore;
  • della seconda: Brucia come il fuoco, ustiona come le fiamme;
  • della terza: Chiunque ti veda resti paralizzato dal terrore;
  • della quarta: Le montagne collassino sotto la tua ferocia;
  • della quinta: Spazza come il vento in ogni direzione
  • della sesta: Arriva dappertutto come il diluvio e che nessuno si salvi;
  • della settima: Distruggi (o lacera) tutto ciò che vive

Che idea ci possiamo fare? Intanto sono armi che giacciono sottoterra, capaci di ‘spazzare come vento’, di ‘avvelenare’, di far ‘collassare le montagne’, di ‘arrivare dappertutto’, di ‘bruciare come il fuoco’. L’idea che ne viene, già da ora, è di armi potentissime paragonabili a missili. Ma andiamo oltre. Il mito ci dice che è Anu a donare queste terribili armi ad Erra, e ce ne spiega anche lo scopo: “Queste siano le tue armi quando il clamore degli uomini sarà per te fastidioso – quando deciderai di distruggere il popolo dalla testa nera” (i sumeri). Questa descrizione di una distruzione causata dal ‘clamore’ del popolo ci riporta in mente l’ episodio mesopotamico del Diluvio, narrato nell’Atra Hasis, in cui Enlil decide di sterminare l’ umanità perché “il loro vociare gli faceva perdere il sonno”. Facciamo a questo punto un parallelo con la Bibbia, per entrambi gli episodi di distruzione. Nell’Atra Hasis, Enlil vuole distruggere gli umani per il loro clamore. Nella Bibbia il motivo del Diluvio diventa invece la ‘corruzione’ degli uomini, le cui femmine si accoppiavano con i ‘figli degli Elohim’. Nell’Epica di Erra il motivo della distruzione è nuovamente il clamore degli uomini, e nella distruzione biblica di Sodoma e Gomorra il motivo diventa di nuovo la ‘corruzione’ (sessuale) di queste due città. Questo è il primissimo motivo per cui è possibile utilizzare questi due miti parallelamente per ‘completare la storia’. Il testo prosegue con una lunga sezione in cui il narratore fa parlare le armi, le quali, stanche di stare rinchiuse sottoterra, cercano di smuovere Erra dalla sua indecisione perché le utilizzi. Ci viene riportato uno stralcio di dialogo tra Erra e Ishum, che è rivelatore al fine di comprendere l’ottica con cui Erra porterà avanti la sua guerra:

He made ready to speak and said to Ishum:
“Why, having heard, did you sit by silent?
Lead the way, let me begin my campaign!
[ ] the Seven, warriors without rival,
Make my fierce weapons (the Seven) march by my side,
But you be the vanguard and rear guard”.
When Ishum heard what he said, he felt pity and
said to the warrior Erra:
“O Lord Erra, why have you plotted evil against the gods?
To lay waste the lands and decimate the people”.

Traduzione
Ha fatto pronto a parlare e disse a Ishum:
«Perché, dopo aver sentito, ti sei seduto da silenzio?
Aprire la strada, mi consenta di iniziare la mia campagna!
[ ] Sette, guerrieri senza rivali,
Fai la mia feroci armi (Sette) marcia al mio fianco,
Ma a essere l’avanguardia e la retroguardia “.
Quando Ishum sentito quello che ha detto, si sentiva pietà e
ha detto al guerriero Erra:
“O Signore Erra, perché ci hai complottato male contro gli dei?
A devastare le terre e decimare la gente”.

Erra in sostanza esorta Ishum ad accompagnarlo in battaglia, chiedendogli di stare nelle retrovie e dargli manforte mentre lui utilizzerà le 7 armi del terrore. Ishum, evidentemente contrariato, chiede a Erra il motivo per cui egli abbia “tramato il male contro gli dei” e deciso di decimare gli uomini e distruggere le terre. Erra risponde a Ishum che la sua forza e ferocia incute paura a tutti, sia gli Anunnaki sia gli Igigi lo temono e rispettano; si abbandona in un autoelogio al termine del quale abbiamo un’ altra traccia: il suo aver ignorato le direttive di Marduk e la sua volontà di scacciarlo dall’Esagila:

“As for me, since they did not fear my name,
and I have disregarded Marduk’s command,
so he may act according to his wishes
I will make Marduk angry, stir him from his dwelling,
and lay waste the people!”

Traduzione
“Quanto a me, poiché non temono il mio nome,
e ho ignorato il comando Marduk,
così egli può agire secondo i suoi desideri
Farò Marduk arrabbiato, lo mescolate dalla sua abitazione,
e devastare il popolo!”

Ecco dunque che si arriva a uno dei punti decisivi: Erra si dirige verso l’Esagila per parlare con Marduk, e convincerlo ad abbandonare il suo trono a Babilonia. Ricordiamo che, secondo Sitchin, Marduk e suo figlio Nabu in questo tratto della storia stavano conducendo una campagna militare per prendere Sumer e lo spazioporto del Sinai. Marduk dall’Esagila, e Nabu, probabilmente, dal suo Ezida di Borsippa o direttamente sul campo con le sue schiere di uomini. Tracce storiche di questa guerra sono sia nella Bibbia, la famosa ‘guerra dei Re’ in Genesi 14, ove viene nominato tra i re un certo Khedorlaomer, che nei testi mesopotamici chiamati ‘collezione Spartoli’ o ‘testi di Kudur.lagamar’. La guerra sarebbe cominciata nel 2041 a.C. circa ad opera di Amar.Sin, sovrano di Ur.

The warrior Erra set out for Babylon, city of
the king of the gods.
He entered Esagila, palace of heaven and earth
and stood before him.
He made ready to speak, saying to the king of the gods:
“Why has your precious image, symbol of your lordship,
lost its brilliance?
Your lordly diadem, which made the inner sanctum
shine like the outside tower, why is it dimmed?”

Traduzione
Il guerriero Erra partì per Babilonia, città di
il re degli dei.
Entrò Esagila, palazzo del cielo e della terra
e si fermò davanti a lui.
Ha fatto pronto a parlare, dicendo al re degli dei:
“Perché è la vostra immagine prezioso, simbolo della Vostra Signoria,
perso il suo splendore?
Il tuo diadema signorile, che ha reso il sancta sanctorum
brillare come la torre di fuori, perché è oscurata?”

Al cospetto di Marduk, Erra gli chiede come mai il suo ‘simbolo’ si sia oscurato. Si capisce che nel Santa Sanctorum dell’Esagila (possibilmente l’Ekua, il tempio che stava sulla cima) era collocato un dispositivo (chiamato ‘diadema’ nel testo) che produceva brillantezza. Marduk risponde con un riferimento al passato, un momento in cui egli era furioso per ciò che Erra aveva dichiarato di voler compiere (la lotta contro le genti di Sumer?). Preso dalla rabbia, in precedenza, Marduk aveva abbandonato le sue terre e ciò aveva causato una catastrofe (identificata in un diluvio nel testo) in seguito alla quale ‘la posizione dei corpi celesti era mutata’:

“Once, long ago indeed I grew angry,
indeed I left my dwelling and caused the deluge!
When I left my dwelling, the regulation of heaven
and earth disintegrated.
The shaking of heaven meant: the positions
of the heavenly bodies changed,
nor did I restore them”

Traduzione
“Una volta, tanto tempo fa infatti sono cresciuto arrabbiato,
anzi ho lasciato la mia abitazione e ha causato il diluvio!
Quando ho lasciato la mia dimora, la regolamentazione del cielo
e la terra si disintegrò.
L’agitazione del cielo significava: le posizioni
dei corpi celesti cambiato,
né li ho Restore “

In seguito a questa catastrofe, quando Marduk era ritornato a Babilonia e aveva rimesso in funzione (o ricostruito) l’Esagila, tutto era tornato alla normalità… o quasi:

“I built another house and settled therein
As to my precious image, which had been struck
by the deluge that its appearance was sullied,
I commanded fire to make my features shine
and cleanse my apparel.
When it had shined my precious image and completed
the task, I donned my lordly diadem and returned.
Haughty were my features, terrifying my glare!”

Traduzione
“Ho costruito un’altra casa e qui si stabilirono
Come nella mia preziosa immagine, che era stato colpito
dal diluvio che il suo aspetto è stato macchiato,
Ho ordinato il fuoco per fare il mio splendore caratteristiche
e purificare il mio abbigliamento.
Quando aveva brillato la mia immagine prezioso e completato
il compito, ho indossato il mio diadema signorile ed è tornato.
Haughty erano le mie caratteristiche, terrificante mia abbagliamento!”

Marduk si lamenta però del fatto che una volta che lui ebbe restaurato la civiltà, mancasse qualcosa… come se, chi fosse in comando di mantenere una certa condizione in sua assenza, avesse disatteso al suo comando. E qui potrebbe essere l’indicazione che si ricollega alla confessione di Erra di ‘aver ignorato le direttive di Marduk’.

“Where is Ninildum, great carpenter of my supreme divinity,
Wielder of the glittering hatchet, who knows that tool,
Who makes it shine like the day and puts it in
subjection at my feet?
Where is Kunig-banda, fashioner of god and man,
whose hands are sacred?
Where is Ninagal, wielder of the upper and lower millstone
Who grinds up hard copper like hide and who forges tools?
Where are the choice stones, created by the vast sea,
to ornament my diadem?”

Traduzione
“Dove è Ninildum, grande falegname della mia divinità suprema,
Portatore della scure scintillante, che sa quello strumento,
Chi fa brillare come il giorno e la mette in
assoggettamento ai miei piedi?
Dove si trova Kunig-banda, artefice di Dio e l’uomo,
le cui mani sono sacro?
Dove è Nangal, possessore della macina superiore e inferiore
Chi macina rame duro come nascondere e che forgia gli strumenti?
Dove sono le pietre di scelta, create dal vasto mare,
per ornamento mia diadema?”

Marduk in sostanza chiede: perché in mia assenza le attività son state bloccate? E soprattutto ‘dove sono finiti gli ornamenti del mio Santa Sanctorum’? Rendiamoci conto del fatto che probabilmente questo è un altro salto temporale… È chiaro che Marduk sta accusando (indirettamente o meno) Erra, il quale a questo punto risponde, ma la sua risposta è eccessivamente frammentaria quindi non ne abbiamo il contenuto. Sembra però di capire che qui ci sia, nel testo, uno di quei flashback che ho nominato prima. Infatti il lettore ora viene trasportato al momento in cui Erra prega Marduk di abbandonare l’Esagila:

When Marduk heard this, he made ready to speak,
saying to the warrior Erra:
“(When) I rise from my dwelling, the regulation
of heaven and earth will disintegrate,
The waters will rise and sweep over the land,
Bright day will turn to darkness, whirlwind will rise and the stars of heaven will be…
Ill winds will blow and the eyesight of living creatures will be darkened,
Demons will raise up and seize [ ],
They will …. the unarmed one who confronts them!
The gods of hell [of Apsu] will rise up and smite
down living creatures,
Who will keep them at bay till I gird on my
weaponry once more? “

Traduzione
Quando Marduk sentito questo, ha fatto pronto a parlare,
dicendo al guerriero Erra:
“(Quando) Mi alzo dalla mia dimora, il regolamento
di cielo e terra si disintegrerà,
Le acque saliranno e spazzare sulla terra,
giorno luminoso si accende al buio, turbine aumenterà e le stelle del cielo sarà …
venti cattiva volontà soffiare e la vista delle creature viventi si oscurerà,
Demoni rialzerà e cogliere [],
Saranno …. quella disarmata che li confronta!
Gli dei dell’inferno [di Apsu] si solleverà e colpire
giù le creature viventi,
Chi li terrà a bada fino a griglia ho sul mio
armi una volta di più?”

La risposta di Marduk, riportata qui sopra è che al suo scomparire dall’Esagila una serie di segni funesti si sarebbero verificati se qualcuno non l’ avesse impedito. Tra questi segni funesti ci sarebbero da annoverare l’oscurità, un vento maligno, l’insorgere degli dei dell’Abzu (segnaliamo che il testo è stato tradotto da Foster come ‘dei degli Inferi’, per la solita antiquata idea che l’ Abzu fosse il ‘regno dei morti’ sumero). Chi, in sostanza, avrebbe impedito tutto ciò fino al ritorno di Marduk? Ovviamente Erra. Infatti egli si offre di ‘mantenere le regolazioni del cielo’, di ‘impartire comandi nel cielo agli Igigi’, e in sostanza di assolvere tutte le funzioni di Marduk (ricordiamo che secondo Sitchin, Marduk era il capo degli Igigi in stazione su Marte e in orbita intorno alla Terra, per questo ‘in cielo’, e l’episodio dei Nefilim che scesero sulla terra per fare figli con le ‘figlie degli uomini’ ha inizio proprio con Marduk che sposò Sarpanit, una terrestre).

“O noble Marduk, while you enter the house,
fire cleanses your apparel and you return to your palace,
For that time I will govern and keep strong
the regulation of heaven and earth,
I will go up to heaven and issue instructions
to the Igigi gods, I will go down to the depths
and keep the Anunna gods in order.
I will despatch the wild demons to the netherworld,
I will brandish my fierce weaponry against them,
I will truss the wings of the ill wind like a bird’s.
At that house you shall enter, O noble Marduk,
I will station Anu and Enlil to the right and left,
like bulls.” Noble Marduk heard him,
the words which Erra spoke pleased him.

Traduzione
“O nobile Marduk, mentre si entra nella casa,
il fuoco purifica l’abbigliamento e si ritorna al tuo palazzo,
Per quel tempo farò governare e mantenere forte
la regolazione del cielo e della terra,
Andrò fino a istruzioni cielo ed emettere
agli dei Igigi, andrò giù nelle profondità
e mantenere gli dei Anunna in ordine.
Io spedire i demoni selvatici agli inferi,
Io brandire la mia feroce armi contro di loro,
Io truss le ali del vento malato come un uccello di.
In quella casa entrerete, o nobile Marduk,
Lo farò stazione di Anu ed Enlil a destra ea sinistra,
come i tori. “Noble Marduk lo sentì,
le parole che pronunciò Erra gli piacquero.

La promessa di Erra (che era fratello di Marduk) trova il favore del dio di Babilonia, il quale si decide a partire. E qui finisce la prima tavoletta del poema. Facendo un riassunto di questa prima tavoletta, al netto della prosa e delle frasi di elogio di questo o di quel dio, abbiamo tre momenti salienti:

  1. Ci vengono presentate le ‘sette armi del terrore’ che Anu assegna ad Erra;
  2. Ninurta (Ishum) rinfaccia ad Erra di voler causare del male ‘agli dei’ e di voler distruggere le terre – a questa accusa Erra invita Ishum a seguirlo in battaglia, e ammette di aver disobbedito a un ordine di Marduk;
  3. Con un flashback ci viene presentato l’ inganno con cui Erra riuscì a far uscire Marduk da Babilonia promettendogli di curare le sue cose mentre fosse stato via.

La seconda tavoletta inizia con Marduk che esce da Babilonia e si reca al cospetto degli altri dei (probabilmente a Nippur) dove però viene ricevuto con disprezzo da Utu e Nanna, nipote e figlio di Enlil. A questo atto ‘il cielo si oscurò’ e ‘gli Igigi tornarono spaventati nel cielo’.

He arose from his dwelling, an inaccessible place,
He set out for the dwelling of the Anunna-gods.
He entered that house and stood before them.
Shamash looked upon him and let his
protective radiance fall…
Sin looked everywhere, and did not leave the Netherworld,
Ill winds rose and the bright daylight was turned to gloom,
The clamor of the peoples throughout the land was stilled,
The Igigi gods were terrified and went up to heaven

Traduzione
Si alzò dalla sua abitazione, un luogo inaccessibile,
Partì per la dimora degli Anunnaki-dei.
Entrò quella casa e si fermò davanti a loro.
Shamash guardato su di lui e lasciare che la sua
radianza caduta protettivo …
Sin cercato ovunque, e non ha lasciato il Netherworld,
venti Ill rosa e la luce del giorno è stato trasformato alla malinconia,
Il clamore dei popoli di tutta la terra è stata calmò,
Gli dei Igigi erano terrorizzati e salirono al cielo

Il testo è di nuovo frammentario, ma si capisce che c’é un’assemblea degli Anunnaki in cui Enki prende le difese di suo figlio Marduk. Il seguito della seconda tavoletta è estremamente frammentario, da alcune frasi si capisce che c’è un battibecco tra Enki e Nergal, con l’intervento di Ninurta, Inanna, e dei riferimenti ai compiti assegnati ad Erra da Marduk e che lui ha disatteso. Il commentario ci dice che Erra viene mandato ‘a riposare’ (probabilmente nel senso di calmarsi) tra le montagne perché non c’è più bisogno di lui per nessuna ‘campagna’ (militare) poichè egli è un guerriero molto valoroso e nessuno ha il coraggio di affrontarlo. Personalmente leggendo le frasi frammentarie mi sembra di capire che invece Erra sia intenzionato ad andare in guerra contro Marduk. Alcune frasi infatti sono rivelatrici:

The stars of all the gods were dazzling [ ],
Because they were angry with each other,
and noble Marduk [ ] put [ ],
The star of Erra is shining bright and its
radiant…. of warfare.
His awe-inspiring brilliance will…..
and all people will perish.
The dazzling stars of heaven in his time are dimmed.

Traduzione
Le stelle di tutti gli dei sono stati abbagliante [ ],
Perché erano arrabbiati con l’altro,
e nobile Marduk [ ] mettere [ ],
La stella di Erra splende luminoso e la sua
radiante …. di guerra.
La sua brillantezza maestoso sarà …..
e tutte le persone periranno.
L’abbagliante stelle del cielo a suo tempo non sono disponibili.

Comunque sia, gli dei vengono mandati ‘nelle loro stanze’ nel cielo. Anu ed Enlil salgono al cielo, Ninurta afferma di non voler andare in ‘campagna di guerra’, Inanna stessa sale al cielo, Antu già vi si trova; il testo riprende meno frammentato e si può leggere una sorta di ‘autonarrativa’ da parte di Erra:

He was sitting in the E-meslam, taking up his dwelling,
He thought to himself what habe been done,
His heart being stung, it could give him no answer,
But he asked it what it would have him do.

Traduzione
Era seduto nella E-meslam, riprendendo la sua dimora,
Ha pensato a se stesso ciò habe stato fatto,
Il suo cuore essere punto, si poteva dare alcuna risposta,
Ma ha chiesto che cosa voleva che facesse.

Si capisce insomma che Erra è turbato ed adirato, intenzionato ad andare in guerra, e nelle righe seguenti descrive le azioni che ha in mente. Leggiamo le numerose frasi minacciose di questo lungo estratto:

“I give the command and despoil the sun
of his protective radiance,
By night I muffle the face of the moon,
I say to the thunderstorm: ‘Hold back your young bulls!
Brush aside the clouds, cut off snow and rain!’
I will make Marduk and Ea mindful!
He who waxed great in the days of plenty,
they bury him on a day of drought,
He who came by water, they take him
back on a dusty road,
I say to the king of the gods:
‘Take your place in Esagila,
They must do what you commanded,
they must carry out your order.
The black-headed folk cry out to you,
but do not accept their entreaties!’
I obliterate the land and reckon it for ruins,
I lay waste cities and turn them into open spaces,
I wreck mountains and fell their wildlife,
I convulse the sea nd destroy its increase,
I bring the stillness of death upon swamp
and thicket, burning like fire,
I fell humankind, I leave no living creatues,
Not one do I retain, nor any for seed to [..] the land,
I spare no livestock nor any living creatures,
I dispatch the soldier from one city against another,
Neither son nor father has a care for
the other’s well-being,
Mother plots evil against daughter with a leer,
I let yokels into the abodes of gods,
where harm must not approach,
I settle the miscreant in the nobleman’s dwelling,
I let outlandish beasts into the shrines,
I block access to any city where they appear,
I send down beasts to the highlands,
Wherever they set foot, they bring the stillness
of death to the thoroughfares,
I cause beasts of the steppe not to stay in the steppe,
but to traverse the city street,
I make omens unfavorable, I turn holy places
into foraging grounds,
I let the demon “Upholder of Evil” into the
dwellings of the gods, where no evil should go,
I devastate the king’s palace [ ] and turn it
into a ruin, and rob them of happiness”

Traduzione
“Io do il comando e spogliare il sole
del suo splendore di protezione,
Di notte ho attutire il volto della luna,
Io dico il temporale: ‘trattenere le giovani tori!
Spazzare via le nuvole, tagliare neve e pioggia! ‘
Farò Marduk e Ea attenti!
Chi cerata grande nei giorni di abbondanza,
lo seppelliscono in un giorno di siccità,
Colui che è venuto con acqua, lo prendono
torna su una strada polverosa,
Dico al re degli dei:
‘Prendete il vostro posto nella Esagila,
Devono fare quello che hai ordinato,
essi devono svolgere il vostro ordine.
Le genti dalla testa nera gridano a voi,
ma non accettano le loro suppliche! ‘
Ho cancellano la terra e sa che per le rovine,
Rimasi città rifiuti e trasformarli in spazi aperti,
I monti relitto e sono caduto la loro fauna selvatica,
Ho convulsioni mare ND distruggere il suo aumento,
Io porto l’immobilità della morte su palude
e boschetto, che brucia come il fuoco,
Sono caduto l’uomo, io non lasciano creature viventi,
Non uno posso conservare, né per le sementi di [..] la terra,
Io non risparmiare alcuno bestiame né creature viventi,
Io invio il soldato da una città contro un altro,
Né il figlio né il padre ha una cura per
l’altro è il benessere,
Madre trame male contro figlia con un ghigno,
Ho lasciato bifolchi nelle dimore degli dei,
dove danno non deve avvicinarsi,
Mi sistemo il miscredente nella dimora del nobile,
Ho lasciato bestie bizzarre nelle santuari,
Ho bloccare l’accesso a tutte le città in cui compaiono,
Mando giù bestie agli altopiani,
Ovunque hanno messo piede, portano la quiete
della morte alle arterie,
Mi causa bestie della steppa di non rimanere nella steppa,
ma per attraversare la strada cittadina,
Faccio presagi sfavorevoli, mi rivolgo luoghi santi
in terreni di foraggiamento,
Ho lasciato il demone “Sostenitore del male” nel
abitazioni degli dei, dove nessun male dovrebbe andare,
Ho devastano il palazzo del re [ ] e trasformarlo
in una rovina, e derubarli della felicità “

Ciò che si capisce è come Erra abbia intenzione di condurre una guerra sia attraverso eserciti (le bestie dalle steppe) sia attraverso i suoi mezzi divini. Possono essere, questi eserciti, i Guti che fanno la loro comparsa ad Akkad intoro al 2050 a.C.? O forse le truppe elamite che contribuirono con scorribande alla caduta del regno di Akkad nel XXI secolo a.C.? La descrizione di ‘bestie delle steppe’ bene si adatta ai Guti, un popolo della zona dei monti Zagros, un popolo ‘povero artisticamente’ che viene sempre descritto come militare ma dal bassissimo livello culturale e sociale (tanto che di loro non si hanno reperti definibili ‘artistici’). Sia come sia, il testo prosegue con altre frasi che descrivono le intenzioni di Erra:

I assassinate the righteous man who intercedes,
I set the wicked cutthroat in the highest rank.
I estrange people’s hearts so father listens not to son,
And daughter cavils spitefully to mother.
I make their utterances evil, they forget their gods,
They speak gross blasphemy to their goddesses,
I stir up the robber and so cut off travel absolutely,

Traduzione
Ho ASSASSINARE l’uomo giusto che intercede,
Ho impostato il tagliagole malvagi nel più alto rango.
I estrange cuore della gente in modo padre non ascolta in figlio,
E la figlia cavilli dispettoso alla madre.
Faccio loro espressioni del male, dimenticano i loro dèi,
Parlano bestemmia lordo ai loro dee,
Mescolo il ladro e così tagliato viaggio assolutamente.

Insomma Erra sembra voler portare distruzone delle terre e anarchia e orrore tra i popoli. Arriviamo ora al punto focale del testo: la campagna di guerra di Erra, accompagnato da un Ishum alquanto titubante e non del tutto convinto:

You homed their weaponry upon the people under
special protection, sacred to Anu and Dagan,
You made their blood course like ditchwater
in the city streets,
You opened their arteries and the watercourses

bear their blood away,
Enlil cried, ‘Woe!’ his heart was hardened’
[…]
Erra said these words to Ishum his vanguard,
“The Seven, warriors unrivalled […]
For all of them […]
Lead the way, let me begin the campaign!
Muster the Seven, warriors unrivalled,
Make them fierce weaponry, go at my side,
And do you be my vanguard and rear guard.”
When Ishum heard this speech of his,
He felt pity and said to himself,
“Alas for my people, victim of Erra’s fury […],
Whom the warrior Nergal overwhelmed like th
storm of battle against the demons,
As if to kill that conquered god,
his arms lose no tension,
As if to snare wicked Anzu, his net is spread!”
Ishum made ready to speak, saying to
warrior Erra these words.
“Why have you plotted evil against god and man?
And why have you remorselessly plotted evil
against the black-headed folk?”

Traduzione
È homed loro armi al popolo sotto
protezione speciale, sacro a Anu e Dagan,
Hai fatto il loro corso sangue come ditchwater
nelle vie della città,
Hai aperto le loro arterie e dei corsi d’acqua
sopportare il loro sangue di distanza,
Enlil gridò, ‘Guai!’ il suo cuore era indurito ‘
[…]
Erra ha detto queste parole a Ishum la sua avanguardia,
“The Seven, guerrieri senza pari […]
Per tutti loro […]
Aprire la strada, mi consenta di iniziare la campagna!
Muster Sette, guerrieri senza pari,
Renderli feroce armamenti, andare al mio fianco,
E si fa a essere la mia avanguardia e retroguardia “.
Quando Ishum sentito questo discorso di suo,
Si sentiva pietà e disse a se stesso,
“Ahimè per la mia gente, vittima della furia di Erra […],
Quali il guerriero Nergal travolto come la
tempesta della battaglia contro i demoni,
Come se per uccidere quel dio conquistato,
le braccia non perdono tensione,
Come se per intrappolare empio Anzu, la sua rete si sviluppa!
“Ishum fatto pronto a parlare, dicendo a
guerriero Erra queste parole.
“Perché avete tramato il male contro Dio e l’uomo?
E perché hai spietatamente tramato il male
contro la gente dalla testa nera? “

La richiesta di spiegazioni da parte di Ishum trova un Erra poco accomodante che risponde con una serie di menzogne attribuendo a Marduk la colpa del male accaduto alle terre. Ricordiamo infatti che:

  • Erra aveva chiesto a Maduk di abbandonare l’ Esagila
  • Marduk aveva avvisato Erra di cosa sarebbe successo se lui avesse abbandonato l’Esagila e chiesto ‘chi si occuperà di tutto in mia assenza per non far accadere i segni infausti?’
  • Erra aveva promesso di prendersi cura di tutto e impedire che succedessero le disgrazie annunciate da Marduk.

Ma Erra aveva disobbedito e, certo del rimprovero da parte degli Anunnaki e di Marduk (ed essendo già stato accusato da Enki), decide di muovere guerra e distruggere i regni di Marduk:

“You who know the reasoning of the Igigi gods, the counsel of the Anunna gods, would
you give guidance to the
black-headed folk, and try to make them understand?
Why are you, indeed, talking like a know-nothing?
You are advising me as if you knew not Marduk’s command!
The king of the gods has risen from his dwelling!”

Traduzione
“Tu che conosci il ragionamento degli dei Igigi, il consiglio degli dei Anunnaki, sarebbe
si dà una guida per la
gente con testa nera, e cercare di far capire loro?
Perché sei, infatti, a parlare come un know-niente?
Mi consigliano come se non sapessi il comando di Marduk!
Il re degli dei è passato da sua dimora!”

Erra dunque accusa Marduk davanti a Ishum di aver abbandonato i suoi palazzi. Ishum risponde elencando gli atti di guerra di Erra:

Now then, what you said, warrior Erra,
One stood forth and you […],
You killed seven and did not let go a single one,
Take away the livestock […]
O Erra, when you strike with your weapons,
Mountains totter, the sea convulses,
Such a flash of your stanchion, they look east,
as if to see the sun rise!
[…]
O warrior Erra, you hold the leadrope of heven,
You are master of all the earth, lord to the land!
You convulse the sea, obliterate mountains,
You rule over man and herd beasts.
The primeval sanctuaries are in your hands,
You control Shuanna and command Esagila,
You have gathered to yourself all authority,
the gods revere you,
The Igigi gods stand in awe of you,
the Anunna gods are in dread of you,
When you set forth counsel, even Anu heeds you,
Even Enlil agrees with you, aside from you,
is there opposition?
Except for you, is there battle?
The armor of strife is yours alone!
But you have said to yourself,
‘They hold me in contempt’”.

Traduzione
Allora, quello che hai detto, guerriero Erra,
Uno si fece avanti e si […],
Hai ucciso sette e non lasciare andare uno solo,
Togliete il bestiame […]
O Erra, quando colpisci con le armi,
Monti vacillare, il mare sconvolge,
Tale flash del montante, che guarda ad est,
come per vedere sorgere il sole!
[…]
O guerriero Erra, si tiene la leadrope di heven,
Tu sei padrone di tutta la terra, Signore alla terra!
È convulsioni il mare, le montagne obliterare,
È domini su uomo e mandria bestie.
I santuari primordiali sono nelle vostre mani,
È possibile controllare Shuanna e il comando Esagila,
Vi siete riuniti a te stesso ogni autorità,
gli dèi si venerano,
Gli dei Igigi stare in soggezione di voi,
gli dei Anunna sono nel terrore di voi,
Quando si imposta indietro consiglio, anche Anu si presta attenzione,
Anche Enlil d’accordo con te, a parte te,
c’è opposizione?
Tranne che per voi, c’è la battaglia?
L’armatura di lotta è solo vostra!
Ma avete detto a voi stessi,
‘Mi hanno guardo con disprezzo’”.

La quarta tavoletta inizia continuando questa risposta di Ishum, il dio riconosce tutti gli atti e le conquiste di Erra, sia quelle giuste che quelle ingiuste. Andando avanti nel testo fino a circa metà della quarta tavoletta abbiamo il ritorno di Marduk. Egli è adirato per ciò che è successo alle sue terre per colpa di Erra, per l’invasione di eserciti causata dal Dio, e per come l’Esagila sia stata saccheggiata.

When the great lord Marduk saw that, he cried ‘Woe!’
and his heart was hardened,
An irreversible curse rose to his lips,
He swore that he would not drink from the watercourses,
He was revolted by their blood and would not enter Esagila,
‘Alas for Babylon, whose crown I fashioned
luxuriant as a palm’s,
but which the wind has scorched,
Alas for Babylon, that I had laden with seed,

like an evergreen, but of
whose delights I could not have what I hoped for!
Alas for Babylon, that I tended like a
thriving orchard, but whose fruit
I could not taste!
Alas for Babylon, that I suspended like a
gemstone on the neck of the sky!
Alas for Babylon, that I clasped in my hand
like the tablet of destinies,
not handling it over to anyone else!’

Traduzione
Quando il grande signore Marduk vide che, gridò ‘Guai!’
e il suo cuore era indurito,
Una maledizione irreversibile è salito alle labbra,
Giurò che non avrebbe bere dai corsi d’acqua,
E ‘stato rivoltato con il loro sangue e non entrerebbe Esagila,
‘Guai a Babilonia, la cui corona I Fashioned
lussureggiante come una palma,
ma che il vento ha bruciata,
Guai a Babilonia, che ho avuto carico di seme,
come un evergreen, ma di
la cui specialità non ho potuto avere quello che ho sperato!
Guai a Babilonia, che tendevo come un
fiorente frutteto, ma il cui frutto
Non ho potuto assaggiare!
Guai a Babilonia, che ho sospeso come un
gemma sul collo del cielo!
Guai a Babilonia, che ho stretto in mano
come la tavola dei destini,
Non movimentazione sopra a chiunque altro! ‘

Proferisce dunque una maledizione ‘irreversibile’ contro Erra e contro le città enlilite che gli hanno dato assistenza nella sua campagna di guerra:<

As for Sippar, the primeval city,
through which the lord of the world did not
allow the deluge to pass, became it was
precious to him, You destroyed her ramparts
against the will of Shamash and threw
down her fortifications.
As for Uruk, the dwelling of Anu and Ishtar,
the city of courtesans, harlots,
and prostitutes for the cult,
Whom Ishtar deprived of husbands and
reckoned as her own,
There Sutean nomads, men and women,
bandy war whoops!
They turned out the actors and singers of Eanna,
Whose manhood Ishtar changed to womanhood
to strike awe into the people,
The wielders of daggers and razors,
vintner’s shears and flint knives,
Who take part in abominable acts for the
entertainment of Ishtar,
A haughty, remorseless governor you placed over them,
He harassed them and interfered with their rites.<

Traduzione
Per quanto riguarda Sippar, la città primordiale,
attraverso il quale il signore del mondo non ha fatto
consentire il diluvio di passare, divenne era
preziosa per lui, hai distrutto i suoi bastioni
contro la volontà di Shamash e gettò
giù per le fortificazioni.
Per quanto riguarda Uruk, la dimora di Anu e Ishtar,
la città di cortigiane, prostitute,
e prostitute per il culto,
A chi Ishtar privo di mariti e
sottovalutare come la sua,
Ci Sutean nomadi, uomini e donne,
urla di guerra storte!
Hanno trasformato i attori e cantanti di Eanna,
Di chi virilità Ishtar cambiato in femminilità
per colpire timore nella gente,
I detentori di pugnali e rasoi,
cesoie di vinaio e coltelli di selce,
Che prendono parte ad atti abominevoli per la
intrattenimento di Ishtar,
Un altezzoso, governatore spietato è stato posizionato su di loro,
Li ha molestato e interferito con i loro riti.

Poi, rivolto ad Erra, evidenzia come le sue azioni siano state ingiuste per aver ucciso innocenti e colpevoli senza distinzione:

O warrior Erra, you have put the righteous man to death,
You have put the unrighteous man to death,
He who sinned against you, you put him to death,
He who did not sin against you, you put him to death,
The high priest, assiduous with divine offerings,
you put to death,
The functionary who served the king you put to death,
The old man on the doorstep you put to death,
The young girls in the bedrooms you put to death,

Traduzione
O guerriero Erra, avete messo l’uomo giusto per la morte,
Hai messo l’uomo iniquo a morte,
Colui che ha peccato contro di te, lo mise a morte,
Chi non ha peccato contro di te, lo mise a morte,
Il sommo sacerdote, assidua con le offerte divine,
si mette a morte,
Il funzionario che ha servito il re si mette a morte,
Il vecchio sulla porta di casa si mette a morte,
Le ragazze nelle camere da letto si mette a morte,

Erra ha anche ordinato la dispersione dei popoli di Sumer e Akkad, le invasioni dai popoli circostanti, e causato il caos nelle terre:

The warrior Erra heard him.
The speech that Ishum made pleased him like finest oil.
Thus spoke the warrior Erra.
“The Sealand, the Sealand, Subartu Subartu,
Assyrian Assyrian,
Elamite Elamite, Kassite Kassite,
Sutean Sutean, Gutian Gutian,
Lullubaean Lullubaean, land land, city city,
House house, man man, brother brother must
not spare one another, let them kill each other!
Then, afterwards, let the Akkadian arise to
slay them all, to rule them, everyone.”

Traduzione
Il guerriero Erra lo sentì.
Il discorso che ha fatto Ishum gli piaceva come miglior olio.
Così parlò il guerriero Erra.
“Il Sealand, la Sealand, Subartu Subartu,
Assyrian assira,
Elamite Elamite, cassita cassita,
Sutean Sutean, Gutian Gutian,
Lullubaean Lullubaean, Terreno, Città,
casa, l’uomo l’uomo, fratello fratello mosto
Non risparmia l’un l’altro, lasciare che si uccidono a vicenda!
Poi, in seguito, lasciare che il accadico sorgono a
uccidono tutti, per domarli, tutti “.

Ed ecco la descrizione finale, a chiusura della quarta tavoletta, dell’azione di bombardamento vera e propria:

“Go, Ishum, the matter you spoke of, do as you wish”.
Ishum set out for the mountain Hehe,
the homeland of the Suteans.
The Seven, warriors unrivalled, fell in behind him.
When the warriors reached the mountain Hehe,
he raised his hand, he destroyed the mountain,
He recknoned the mountain Hehe as level ground,
he cut away the trunks of the cedar forest,
The thicket looked as if the deluge had passed over,
He laid waste cities and turned them into open spaces,
He obliterated mountains and slew their wild life,
He convulsed the sea and destroyed its increase
He brought the stillness of death upon
swamp and thicket, burning like fire,
He cursed the wildlife and returned to clay.

Questi versi sono esplicativi, leggiamone la Traduzione
“Vai, Ishum, fai ciò di cui hai parlato!”
Ishum partì per le montagne He.he, la patria dei Suti.
Le sette armi, i guerrieri senza rivali, portò con se.
Quando i guerrieri raggiunsero le montagne He.he
lui alzò la sua mano, e distrusse le montagne.
Ridusse le montagne al livello del suolo, spazzò via i tronchi della foresta dei cedri,
le foreste erano ridotte come spazzate dal diluvio,
distrusse le città e le ridusse a uno spazio aperto,
distrusse le montagne eliminandone la fauna,
sconvolse il mare distruggendo il suo bacino,
portò l’ immobilità della morte su paludi e foreste,
bruciandole come fuoco,
ridusse la vita di nuovo ad argilla

Ed ecco in questi passaggi appena visti la distruzione del Sinai di cui parla Sitchin: la terra dei Suti. I Suti erano un popolo stanziato nel Libano (il riferimento anche alla foresta dei cedri) e nel Sinai, le zone che corrispondevano all’antica Canaan, ove Marduk stava facendo proseliti (una suddivisione delle terre è mostrata nell’immagine successiva). Ed ecco anche il probabile riferimento al bombardamento del mar Morto: ‘sconvolse il mare distruggendo il suo bacino’. Il Mar Morto infatti è un lago diviso in due parti: quella originale, con una profondità di circa 30 metri, e quella ‘aggiuntiva’ ,che gli studiosi suppongono originatasi a causa di un sommovimento della faglia sottostante, profonda circa 370 metri. Il Mar Morto è anche il luogo ove sorgevano le ‘cinque città del peccato’: Sodoma, Gomorra, Zoar, Zeboim ed Admah. Sono le città la cui distruzione si racconta nella Bibbia, nella vicenda di Sodoma e Gomorra.

Questi due atti, in questa versione, sono riassunti e sembra che sia Ishum a compierli. In una seconda versione del testo invece la distruzione delle città e del Mar Morto sono attribuite ad Erra:

“Then, emulating Ishum, Erra followed the way
the cities he finished off – to desolation
In their mountains he caused starvation
and the wildlife will perish.
He dug the Sea, he divided the wholeness (the increase)
the wildlife in it he turned to dust”

Traduzione
“Quando, emulando Ishum, Era seguita la strada
le città ha concretizzato – alla desolazione
Nel loro montagne ha causato fame
e la fauna selvatica perirà.
Ha scavato il mare, ha diviso l’interezza (l’aumento)
la fauna selvatica in essa si rivolse a polvere”

La distruzione delle città, dunque, il bombardamento del lago che viene ‘scavato’, la distruzione della fauna che lo abita. Quali effetti ebbe tutto ciò? Devastanti, come vedremo adesso analizzando il prossimo testo. Fa parte di una serie di testi catalogati come ‘Testi delle Lamentazioni’, ne sono noti a tutt’oggi ben cinque, riguardanti le città di Ur, Eridu, Nippur, Uruk e la generica regione di Sumer. I testi sono spesso frammentari, suddivisi in più segmenti ognuno diviso in più ‘kirugu’ (paragonabili agli atti di una rappresentazione o ai capitoli di un libro), e narrano della distruzione di queste città descrivendola come ‘deliberata dagli Anunnaki’. Nei testi compaiono spesso dei popoli stranieri, nominati come ‘distruttori’ o ‘invasori’; ciò ha portato gli studiosi a dedurre che Sumer sia stata distrutta da una serie di invasioni di popoli (elamiti in primis), senza fermarsi a riflettere sul fatto che questi popoli sono nominati solo in un paio di versi in ogni testo, mentre tantissimi versi descrivono le distruzioni con termini che per niente si confanno a questa conclusione. Si deve notare che i testi sono tutti contemporanei, e che Jacobsen stesso, il traduttore del ‘Lamento per Ur’, si chiese: “questa contemporaneità è segno di una immane guerra senza precedenti che coinvolse contemporaneamente, nel giro di pochi anni, tutta la regione di Sumer e Akkad, o forse davvero un segno di guerre tra gli dei dipendente dalle loro diverse idee?”. Di seguito esaminerò alcuni stralci del ‘Lamento per Ur’. La tesi di Zecharia Sitchin è che questi testi descrivano la distruzione delle città a causa del bombardamento messo in atto da Erra ed Ishum, trattato nel capitolo precedente, e della conseguente nube radioattiva (il vento maligno). Un contributo alla distruzione, ovviamente, viene anche dai saccheggi e dalle invasioni dei popoli circostanti provvenienti dal nord e dall’ est.

Articolo di Alessandro Demontis

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