Nelle lingue europee le parole che significano “úr”, cioè in italiano “signore” o
“padrone” (Herr, Lord, Pan ecc) generalmente significa una tale figura di
sesso maschile che nella società, per il proprio rango, i propri meriti, o per
le proprie funzioni ufficiali si trova un gradino sopra gli altri. La loro
famiglia di nascita, il loro rango, autorizza loro a comandare le altre
persone, “regnino” su di loro. Partendo dai tempi antichi fino ad oggi
signori di diverse società sfruttano il loro vantaggio molto spesso senza
cuore, si può dire che trattarono male con cattiveria i loro subordinati, i
loro servi e perfino le stesse persone della loro casa.

denaro, chi un’oca, chi un’agnello alla alla Signoria (illustrazione da
libro, XIII° secolo – dailybritain.worldpress.com)
Nell’Ungheria storica l ’úr (signore, padrone) magiaro era un úr (signore)
premuroso per i servi della corte della sua famiglia, per la servitù, per i
sottoposti che coltivavano le sue terre. Era suo obbligo difendere dagli
attacchi dai nemici i loro villaggi e le loro case. Ne nel Medio Evo e
nell’età moderna questa cura paterna dell’úr (signore, padrone) magiaro
caratterizzava i signori stranieri che erano emigrati dall’Europa
Occidentale ed avevano ricevuto la nobiltà dai re magiari e dai sovrani
asburgici. Erano principalmente guidati dalla volontà di carneficina e dalla
volontà di rapido arricchimento… Hanno cercato di spremere tutto dalla
terra e dalla gente ungherese.
Dopo il compromesso che portò a termine la Guerra di Indipendenza del
1848-1849, divenne una moda sotto l ’influenza di stranieri, soprattutto
austriaci, disprezzare l’investimento dei nobili ungheresi, stigmatizzarli
negativamente come stupidi e sciocchi. Sfortunatamente, questa
percezione persiste fino ad oggi, nonostante il fatto che in passato l’úr
(signore, padrone) magiaro fosse il custode, il protettore delle proprietà
del popolo sotto il suo dominio.

(nel 1540 il re János dona il titolo al nobile Gávay Lukács per aver
massacrato un turco – Raccolta del Museo Nazionale Ungherese,
Archivi Nazionali, Budapest – arcanum.hu).
La parola ungherese “úr” è una parola molto antica. Può essere ricondotta
alla parola sumera “ÚR” che significa “cane” trascritta in lettere latine. Da
questa parola prendono origine le espressioni magiare “őr”, “őriz” (che
significano appunto rispettivamente “guardia”, “mantenere, conservare”
N.d.T ). Le parole “úr” (signore) e “őr” (guardia) hanno un collegamento
mentale tra loro. Il l oro significato in comune è che qualcosa deve essere
tenuto insieme, preservato: al signore occorre preservare le persone ed i
loro beni che sono sotto la sua protezione, la famiglia del padrone di casa,
ed il cane deve preservare i beni.
Nella lingua sumera la proprietà di “preservatore” e “difensore” del cane,
l’insieme dei suoi compiti si sono sviluppati i significati figurativi della
parola “ÚR”(signore, padrone): úr, őr. Lo sviluppo del significato della
parola “úr” (signore, padrone) può essere seguito fino a termine anche in
ungherese.
„La parola “úr” può essere classificata tra le parole con radici simili che
signicano qualcosa di alto, elevato, come orr (naso), orom (picco)(in
mongolo oroi), orias (gigante), e così via. Secondo Vámbéry in lingua (1)
ujgura uri oppure üri corrisponde ad “alto”, “nobile”. Presso gli antichi e
presso alcune campagne palóc con la pronuncia di or oppure ór. Da
questo prende origine la parola úr (signore), úrság o úraság (signoria)
(con l ’antica scrittura urszág uruszág) termini di signicato magiaro. Nel
“Halotti Beszéd” : mönnyi urusság (scritto: munhi uruzag – mennyi (2)
uraság=Signoria celeste), questa è la urasság (appunto, sempre
Signoria). La parola “úr” con la religione fondata da Zoroastro dove (3)
Ormuzd (Ahura Mazda) è i l nome del dio buono. La prima sillaba della
parola, Or, secondo l a testimonianza generale dei l inguisti, significa ha lo
stesso significato della parola latina “dominus”, del tedesco “Herr”, ma è in
parentela più stretta con la parola ungherese “úr”. Nella sua forma
indigena completa, la lingua antica di Bactria (unno) ahura oppure ahuró
[a’; dove a’ corrisponde all’articolo determinativo “a” o “az” e l a “h” i nvece
tace). Oggi lo conosciamo nella forma Ahura Mazda (saggio oppure
Signore dal grande potere) dalla quale diventa Ormuzd.”
La parola “úr” ha lo stesso significato in ungherese quanto in sumero.
I Sumeri si riferivano spesso ad alcune potenti divinità, cioè gli IGI-GI , come (5)
signori: UR era i l Dio del Sole, i l sole di Dilmun, la Dea Luna, URSAG
(uraság=signoria) era Istar, cioè Venere. Tutte e tre le divinità (6)
raffiguravano i corpi celesti che guardando dalla Terra, “girano in cerchio”.
Nella visione geocentrica così girano intorno alla Terra, così come il cane
gira in cerchio, e corre intorno al gregge. Copre i l territorio, controlla le
pecore perché nessuna possa sbagliare percorso, nessuna possa
allontanarsi dal gruppo, vagabondare.

(magyarpuli.hu)
Il creatore dell’Impero dei Parti, i l suo primo regnante, neppure fu nominato
con i l suo nome, bensì come Arsac, cioè fu chiamato come uraság. AR=úr
(signore), SAC/G= eccezionale; cioè i l più grande tra i signori, cioè grande
signoria.

Fig. 4. Moneta di argento di Arsac, primo imperatore di Parthia. Sul lato
destro della moneta è leggibile il nome
(musingsofclio.wordpress.com)
Il termine magiaro urásag riconduce al termine UR sumero, il termine ország
(Paese) al termine sumero URA. UR non è soltanto i l nome di una delle
più grandi città sumere, bensì vale anche per una persona: úr (signore), őr
(guardia), hős (eroe).
La parola URU significa un’area delimitata, una sede, una città, nonché un
determinante del gruppo di parole di insediamenti e città-stato.
Corrisponde perfettamente al termine ungherese di ország (paese, stato)
con le frontiere recintate.

Irak – touchofmodern.com)
Gli interpreti odierni di buonsenso, anche in base alla traslitterazione latina
dei dizionari, fanno derivare la parola ungherese “ország” (Paese, stato) dalla
parola sumera UR, dalla parola sumera URU che significa città-stato
e signore, seppur rovesciando il senso. Sono ingannati dalla somigliante
trascrizione in caratteri latini e dalla loro fonetica. In effetti vengono prese
in considerazione le forme vocali simili, ma non che le l inee ed i caratteri
cuneiformi delle parole siano diverse e non abbiano alcun significato in relazione
l’una con l’altra.

Il significato base del termine sumero UR⁷ è “cane”. Diversamente altri
significati: eroe, eccezionale (uomo), guardia. In assiro significa anche
“divinità”.
Il termine URU significa i nvece i nsediamento, città, recintato con bastioni,
palizzate, fiume, fossati.
La trascrizione in caratteri latini della parola sumera UR sebbene il suo
possibile suono sia simile alla parola ungherese “ország”, anticamente era
“uruszag”, non deriva da questa, ma dalla parola URU, che è
completamente identica in suono, trascrizione e significato.
É il risultato di un paese recintato da strutture artificiali o da frontiere naturali,
con fiumi, montagne, come mostra il segno l ineare, il termine URU
significa insediamento, città. Nella lingua magiara ai termini UR e URU si
aggiunge la parola base SAG che sia la lingua sumera che la lingua
ungherese usano per formare nuovi sostantivi: nagyság (grandezza),
kórság (patologia), főség (principalità), e così via.
Secondo gli odierni libri sulla lingua ungherese il formante di sostantivi -ság o
-ség ha come significato “collina, tumulo”, cioé “prominenza”. Questo
modo di coniugare è presente anche nella vecchia lingua ungherese. Per
esempio nel “Halotti beszéd”: munhi uruzagbele = mennyországba (in
paradiso come moto a luogo). (7)
Il nome delle formazioni superficiali (geologiche) originali è conservato da
diversi nomi geografici ungheresi. Il formante sostantivale ungherese
SAG/SÁG è di origine sumera. Il suo significato principale è
capo,principale-testa. Come formante, il significato della parola base:
“distinguersi tra molti/e altri/e simili” oppure con un significato più ampio
cambia:

sumero.
La ragione per la scrittura incoerente è che alla fine del Medio Evo
ungherese non esisteva un’ortografia standardizzata. Ma può anche
essere successo che la ragione per lo scambio di termini sia stata un
suono simile od una immagine di scrittura simile.
Autrice: Veronika Marton (Ungheria), professoressa di Lingua e Letteratura
Ungherese, bibliotecaria (conoscenza di lingua ceca, russa e tedesca). Si
occupa da 30 anni di sumerologia. Anton Deimel: Sumerische Grammatik
mit Übungsstücken (Päpstlichen Bibelinstitut, Roma, 1939) cotraduttore di
lingua tedesca in magiaro della grammatica sumera. Presso l ’Università
Privata Nagy Lajos Király di Miskolc ha insegnato la lingua sumera,
Mitologia e Storia. Ha pubblicato numerosi articoli che trattano di lingua
sumera e storia; su questo tema tiene anche conferenze. Ha scritto 4 libri
sulla scrittura sumera e mitologia, 8 sulla storia ungherese.
1 Vámbéry Ármin/Wamberger Hermann (1832-1913) Orientalista ungherese,
insegnante universitario, membro ordinario della Accademia Scientifica Magiara
(M.T.A).
2 Halotti beszéd és könyörgés (sermo super sepulchrum – discorso sopra la
lapide): ufficialmente il primissimo memoriale in lingua ungherese scritto in
caratteri latini. (Pray Codex 1192-1195)
3 Zoroastro/Zarathustra: Antico sacerdote iranico, profeta di Ahura Mazda creatore
dello zoroastrismo chiamato mazdaismo.
4 A Magyar nyelv szótára (Dizionario di Lingua Magiara), I – VI, Atheneum Irodalmi és
Nyomdai R.-Társulat, Budapest, 1862-1874, parola chiave úr: VI. Vol. pag.
630-631.
5 IGI-GI termine collettivo che indica gli dei principali celesti (in ungherese égik)
6 Nomina Deorum Sumptibus Pontificii Instituti Biblici, Roma, 1914. 127. p.
No.1235,1250,1246).
7 Bárczi Géza – Benkő Lóránd -Berrár Jolán: A magyar nyelv története,
Nemzeti Tankönyvkiadó, Budapest [1967], pag.323.