BIBBIA, Mauro Biglino

Elohim Theoi e la carne bruciata

Nel libro Il dio alieno della Bibbia ho dedicato circa 30 pagine a documentare come Yahweh volesse annusare il fumo del grasso animale interamente bruciato. Le mie affermazioni hanno suscitato durissime reazioni da parte di filologi-teologi giudaico-cristiani i quali hanno sostenuto che io mi invento i significati dei termini.

Dopo avere mostrato in varie conferenze le pagine dei dizionari di ebraico biblico in cui sono confermate le mie traduzioni offro ora alcuni elementi in più, arricchiti da una informazione che illustra un aspetto ancora più grave della psicologia e della neurofisiologia di quell’individuo che è stato fatto diventare Dio.

Nei capitoli 28 e 29 del libro dei Numeri per ben otto volte è ripetuta l’affermazione sulla capacità che quel “fumo” aveva di “placare” gli elohim e Yahweh in particolare. Le affermazioni si trovano nelle normali traduzioni presenti nelle Bibbie che abbiamo in casa.Invito quindi a leggere e verificare direttamente i seguenti versetti:

Numeri 28, 2.6.8.13.24

Numeri 29, 6.13.36

Ma l’aspetto ancora più stupefacente (pensando a Yahweh come a Dio) è che ciascuno di quei sacrifici doveva essere accompagnato da una libazione da farsi con una bevanda la cui caratteristica è descritta in Numeri 28,7, dove Yahweh ricorda che gli deve essere preparata la bevanda “inebriante”.

A questo proposito è utile chiarire il concetto. Inebriare: rendere ebbro, ubriacare.

SHEKAR, SHAKUR, SHIKARON, SHAKAR

(Dizionari ebraici): strong drink, intoxicating drink, bevanda alcolica, ebbro, ubriaco, ubriachezza, ubriacarsi, be or become drunk, drunken, make drunken…

Radice SH – K – R (Dizionario di etimologia ebraica, Rav Matityahu Clark):

get drunk, being drunk and intoxicated, express unreal thoughts.

La radice ebraica ha questo significato univoco nei vari passi in cui compare nell’Antico Testamento. Invito a leggere e verificare a titolo di esempio – tra i tanti possibili – i seguenti versetti:

Gen 9,21;

Is 29,9;

Is 5,11;

Is 9,26;

Is 63,6;

1Sam 1,14;

2Sam11,13;

Ger 13,13;

Ger 51,7;

Ger 561,39;

Ez 23,33;

Ab 2,15;

Dt 32,42;

Lv 10,9…ecc ecc…

Quindi da numerosi passi della Bibbia si rileva che fumo del grasso e bevanda alcolica dovevano essere elementi costanti nei “sacrifici” preparati per lui. In Gen 9,20-21 si precisa che Noè, subito dopo il diluvio: “cominciò a fare l’agricoltore e piantò una vigna… bevuto il vino si ubriacò…”

Anche presso gli ANUNNA (civiltà sumera) era diffusa l’abitudine di assumere bevande alcoliche.

ENKI e NINMAH

Testo elaborato da: Benito, Van Dijk, Pettinato, Borger. Traduzione: Jacobsen, Bottéro-Kramer, Seux, Kramer-Maier, Pettinato, Romer. LL. 45 e segg. ENKI… organizza un banchetto… mangiano virgulti di canna, pane, caprone… ENKI e NINMAH bevono birra… hanno l’animo alle stelle e si apre una gara tra i due…

Per la Bibbia greca dei 70 la bevanda è la SICERA (bevanda inebriante), probabilmente una sorta di sidro. Nell’antica cultura del mare Egeo, l’idromele – miele fermentato conosciuto anche come la bevanda degli dèi – era usato come sostanza psicoattiva in contesti religiosi.

Dopo essere stati ad una mia conferenza un Medico e un Dottore in scienze naturali mi hanno mandato un accuratissimo studio scientifico circa le proprietà “calmanti, rilassanti” contenute nel fumo prodotto dall’arrostimento di carne magra e di grasso animale. Riporterò il tutto nel prossimo lavoro in cui analizzo i parallelismi con i testi omerici.

Per il momento anticipo questo:

vi si parla di pirazine, sostanze che mi hanno immediatamente rimandato alle indicazioni che i theoi omerici fornivano circa le modalitĂ  di bruciatura contemporanea di grasso avvolto attorno ai muscoli.

Vi si parla delle particolaritĂ  biochimiche di vari tipi di grasso che richiamano con una precisione impressionante il passo biblico in cui yahweh ordina di usare un certo tipo di grasso. Sono conferme che non immaginavo neppure possibili nella loro straordinaria precisione.

Theoi e la carne bruciata

ILIADE  

Libro I

35 e segg… Crise ricorda che bruciava ad Apollo “cosce pingui”

65 e segg… Ci si chiede se il fumo di agnelli e di capre può saziare Apollo e calmarlo nella sua ira

315 e segg… Si offrono ad Apollo ecatombi perfette e il grasso saliva la cielo in un fumo avvolgente

460 e segg… Si prepara un sacrificio avvolgendo e ripiegando il grasso sopra le cosce e poi si brucia tutto (questa parte non viene mangiata)

Libro II

420 e segg… Si tagliano le cosce, le si ricopre di grasso, le si brucia e vengono bruciate (non mangiate)

Libro IV

45 e segg… Si ricorda che sugli altari non mancava mai il grasso per i theoi

100 e segg… Si prepara per Apollo una ecatombe di agnelli primogeniti

Libro VI

115 e segg… Si promettono ai theoi ecatombe in cambio di favori

Libro VIII

240 e segg… Agamennone ricorda di avere sempre bruciato ai theoi cosce e grasso

Libro XXII

170 e segg… Si ricorda che Ettore ha bruciato numerose cosce di buoi ai theoi

Libro XXIII

860 e segg… Si ricordano le ecatombi di agnelli primogeniti

870 e segg… Si promettono le ecatombi di agnelli primogeniti

ODISSEA  

Libro III

5 e segg… Si ricorda che nei sacrifici si mangiavano i visceri mentre ai theoi venivano bruciate le cosce.

455 e segg… Viene sacrificata una giovenca,le tagliano le cosce e le avvolgono di grasso ripiegandolo, e poi bruciano il tutto sulle primizie, senza mangiare queste parti.

Libro VII

200 e segg… Vi si dice che i theoi si rendono “visibili” quando si offrono loro ecatombe e banchettano in mezzo agli uomini.

Libro IX

550 e segg… Odisseo ricorda di avere bruciato a Zeus le cosce…

Libro X

5 e segg… Si dice che la casa del theos di nome Eolo era piena del fumo dei grassi.

Libro XII

360 e segg… Vi si parla di sacrifici in cui le cosce vengono avvolte dal grasso e poi bruciate completamente.

Libro XIII

25 e segg… Ancora una volta si bruciano le cosce a Zeus e si mangia il resto.

Libro XVII

240 e segg… Alle Ninfe si bruciano cosce avvolte di grasso di capretti ed agnelli.

Libro XIX

395 e segg… Si bruciano ad Ermete cosce gradite di capretti ed agnelli.

Articolo di Mauro Biglino

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