
Enlil è il dio dell’atmosfera della mitologia mesopotamica, ed insieme agli dei An/Anum ed Enki/Ea costituisce una triade cosmica. Considerato fra le divinità creatici del cosmo, secondo alcune tradizioni è colui che custodisce le Tavolette dei Destini.
Gli era sacro il numero 50. Era patrono della città di Nippur. Soppiantando Anu divenne il dio principale della mitologia sumerica Secondo la tradizione, sua moglie era Ninlil e i suoi figli Ninurta, Ishkur e Sin. Il suo più grande luogo di venerazione era l’Ekur, ossia il Tempio della Montagna a Nippur.
Alcune tradizioni lo ritengono anche custode dei cento me, gli ordinamenti divini iscritti su tavolette, altre le vedono invece originariamente sotto la protezione di Enki, che per errore le cedette ad Inanna.En.lil (“Signore del Comando”): figlio di Anu e della sua sposa e sorellastra Antu, perciò Erede legittimo al trono di Nibiru; il suo rango numerico era 50.

Sigillo raffigurante Enlil e la sua sposa NinlilComandante carismatico, venne inviato a organizzare la Missione Terra dopo il fallimento dei primi tentativi di Ea di estrarre l’oro necessario alla sopravvivenza di Nibiru. La sua rivalità con Ea/Enki relativa alla successione venne aggravata dal fatto che erano entrambi innamorati della sorellastra Ninharsag.
Enlil – che aveva avuto da lei un figlio al di fuori del matrimonio – finì con lo sposare l’infermiera Sud (ribattezzata Nin.lil). Riteneva inappropriato alla Missione Terra il matrimonio tra i giovani Anunnaki (i Nefilim di cui parla la Bibbia) e le “Figlie dell’uomo” e si oppose all’idea di salvare l’umanità dalle acque del Diluvio.
Ma dopo che Enki lo ebbe costretto ad accettare la sopravvivenza dell’uomo come un dato di fatto,concesse agli uomini agricoltura e sovranitĂ , e venne riverito e amato dai Sumeri che lo chiamavano “Padre Enlil”. La sua cittĂ , Nippur, fungeva da centro religioso di Sumer. Il suo “figlio primogenito”,Ninurta (la cui madre era Ninharsag) nacque su Nibiru; i suoi figli Nannar/Sin e Ishkur/Adad, invece, nacquero sulla Terra.Â
Articolo di Redazione AG