
Ci si è spesso interrogati sulla singolarità del sito di Gobekli Tepe, sui suoi monoliti decorati, sulla sua datazione, e mi son sentito chiedere più volte come si incastona questo luogo nella teoria di Sitchin. Sitchin non ha mai espressamente parlato di questo luogo, che evidentemente era rimasto al di fuori del suo campo di studi, essendo venuto alla ribalta solo a partire dal 2005 (anche se gli scavi iniziarono nel 1995, fino al 2005 non ci furono grosse documentazioni disponibili, e solo con il passaggio delle competenze all’università di Heidelberg si ebbero le prime importanti pubblicazioni complete). Nonostante ciò, Gobekli Tepe sembra confermare tutto quando Sitchin ha accennato sulla ripresa della civiltà post-diluviana; non solo, G.T. è solo l’ennesimo caso di scoperta archeologica che conferma tempi e luoghi individuati da Sitchin nella sua ricostruzione storica di come la civiltà si diffuse nel medio oriente particolarmente nei primi millenni dopo il diluvio, che egli data a circa l’11.000 a.C.

Per capirci bene dobbiamo fare mente locale di come Sitchin ricostruisce la storia. Approdato Ziusudra / Noè sul monte dopo il diluvio, monte che Sitchin identifica con il biblico Ararat (cerchio rosa sulla mappa), gli dei iniziano a rendere abitabili le terre e portano all’uomo i primi segni di civiltà , donandogli prima il grano e le bestie, e poi nel corso dei secoli rendendoli capaci di seminare ed arare, ed anche di allevare il bestiame da soli. In sostanza successivamente al 10.500 / 10.000 a.C. inizia a diffondersi prima l’uso delle bestie e dei cereali non addomesticati, e poi si hanno le prime fasi di addomesticamento sia dei cereali che delle bestie. Logicamente, muovendoci dall’Ararat (confine tra Turchia ed Armenia) verso la Mesopotamia, che fu millenni dopo la culla della prima civiltà propriamente detta, il passaggio geografico era obbligato attraverso la parte più settentrionale della catena del Zagros, che divide Iran, Iraq, Turchia e Siria (linea rossa nella mappa). Attraverso questo passaggio la pre-domesticazione arrivò nella parte più alta dell’Iraq, e tramite la Siria nel Libano giù fino ad Israele (linea verde nella mappa).
La scienza ci ha confermato da pochi anni che i più antichi segni di utilizzo di cereali non domesticati a noi rimasti (ma ciò non esclude che possano esserci di precedenti ancora non ritrovati) si trovano proprio nella parte nord di Israele – appena sotto Jericho – e risalgono a circa il 9000 a.C. (ne scrivo nel mio libro: Il fenomeno Nibiru vol.1 II edizione). Il tragitto dunque sembra confermato… ma in tutto questo come si colloca Gobekli Tepe? La particolarità di questo sito è la sua datazione calcolata a circa il 9000 a.C., al più tardi al 8400 a.C., saremmo quindi in piena fase di ‘discesa’ dall’Ararat e diffusione della pre-domesticazione; e dove si trova Gobekli Tepe? Nella mappa è evidenziata dal cerchio blu: si trova proprio nella parte più ad ovest della mezzaluna a nord della catena del Zagros, perfettamente lungo il trafitto che dall’Ararat poteva portare verso le terre di Libano e Giordania.
Sembrano dunque evidenti:
- la coerenza tra le datazioni e i luoghi dati da Sitchin con quelle fornite dalla scienza moderna
- l’appartenenza di Gobekli Tepe ad un piano di stanziamento e progressiva diffusione che abbraccia un periodo di tempo delimitabile tra il 10.000 e l’8000 a.C., datazione che corrisponde all’effettiva introduzione della domesticazione sia dei cereali che degli animali.
Articolo di Alessandro Demontis