Alessandro Demontis, BIBBIA, EBRAISMO, STORIA E ARCHEOLOGIA

Il termine Rakia

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C’è nel racconto della Genesi biblica un passaggio, quello della creazione del ‘firmamento’, che dal punto di vista linguistico rappresenta un autentico mistero. Questo mistero non ha mai trovato soluzione negli ambienti religiosi nè tantomeno in quelli dell’esegesi biblica.

È il termine RAKIA.

Se le bibbie attualmente traducono, appunto, questo termine come ‘firmamento’, è perché il passaggio della Bibbia finisce assegnando a questo ‘rakia’ il nome di ‘cielo – firmamento’.

Ma questo non è il SIGNIFICATO della parola Rakia, è un attributo esattamente come nel caso di Babele, a cui viene attribuito il significato simbolico di ‘confusione, bolgia’, ma il cui significato reale è ‘porta degli dei’ (accadico: Bab.ili).

Ma cosa è ‘Rakia’?

Per analizzarlo dal punto di vista linguistico bisogna intanto andare a ripescare il passaggio originale ebraico, il punto in Genesi in cui Dio crea appunto questo ‘rakia’ per separare le acque nei cieli. Il passaggio in ebraico è:

vayomer elohim: “yahi rakia betoch ha-mayim vyhi Mavdil beyn mayim la-mayim”Questa frase viene comunemente tradotta nella bibbia con:

E allora Elohim (dio) disse: “ci sia un firmamento in mezzo alle acque, e separi le acque dalle acque.”

Ho sottolineato in entrambe le versioni la corrispondenza del termine rakia con il termine firmamento.

Questo termine è stato interpretato dall’autore Zecharia Sitchin come ‘il bracciale martellato’, e questo significato viene utilizzato nelle sue teorie per asserire che, essendo la Genesi un poema che narra la formazione del sistema solare, questo passaggio rappresenta la ‘creazione’ della fascia principale degli asteroidi. Notevoli sono state le critiche che questa teoria si è sempre portata appresso per la sua vena ‘tecnologica’, ma non sono mancate critiche anche dal lato linguistico.

In particolar modo Ian Lawton asserisce che il significato di Rakia sia ‘espanso’, e non ‘bracciale martellato’.

Questo significato di ‘espanso’ è supportato dai moderni dizionari ebraici.La critica di Lawton si ferma qui, una critica superficiale che io personalmente ritengo inaccettabile; ho provato dunque ad andare più in profondità pur muovendomi in un campo, l’ebraico, che è a me estraneo, ma trovando con sorpresa delle informazioni incredibili. Intanto è bene andare a rileggersi il passaggio in cui Sitchin parla del ‘rakia’:

“and how the lightning of the Lord (Marduk in the Babylonian version) lit the darkness of space as it hit and split Tiamat, creating Earth and the Rakia (literally, “the hammered bracelet”). This celestial band (hitherto translated as “firmament”) is called “the Heaven.”

La ricerca va quindi condotta in campo linguistico, bisogna cercare se il significato di ‘bracciale martellato’ è verosimile. Cercando su Internet e nei vocabolari di ebraico troviamo alcune indicazioni che apparentemente smentiscono Sitchin. Per esempio il lavoro di esegesi della Torah svolto da Germaine Lockwood intitolato “The old path” riporta al capitolo 9:

The Hebrew word (rakia) was translated to mean a firm or solid structure (stereoma). However, the Hebrew word means ‘expanse’. The Hebrew lexicons show that “rakia” means ‘expanse

Sembrerebbe quindi che Dio abbia posto un ‘espanso’ (?) tra le acque per formare il cielo. Cercando oltre troviamo un videodocumento di Walter Oackley chiamato ‘A taste of hebrew – analysis of the word: Rakia’ che identifica etimologicamente questo termine secondo due fonti: le voci H7549 del dizionario Strong e 2217 del TWOT (Theological Workbook of the Old Testament).

Secondo lo Strong il significato di Rakia è:

RAKIA

1) extended surface (solid), expanse, flat as base, support.

2) vault of heaven, considered by hebrews solid and supporting waters above

troviamo quindi la conferma del significato di ‘espanso’, ma allo stesso tempo viene indicato che Rakia indica un qualcosa di solido e piatto.

Ancora più precisa è la definizione del TWOT:

RAKIA

1) to beat, stamp, beat out, stretch

2) to overlay, beat out (as for plating)

3) beaten out

4) to make a spreading (as of clouds)

Ecco che viene fuori il concetto di ‘martellato’ da quel ‘beaten out’.

Non solo, l’analisi della vocalizzazione del termine fatta dal TWOT mostra che il significato di ‘expanse – expansion’ è vocalizzato e scritto come RIQUA mentre quello di ‘stamped – beaten out’ è RAQA che diventa RAQIA con la accezione di ‘firmamento – volta’, quindi più fedele alla versione originale senza vocali ebraica. Più avanti il video spiega che:

The verb: Raqa aquires the sense of beating out precious metals and of the spreading that results

A questo punto prendendo le frasi esatte della Torah (vayomer elohim yahi rakia betoch ha-mayim vyhi Mavdil beyn mayim la-mayim) abbiamo quanto segue:

“E gli elohim dissero: ci sia ‘qualcosa di battuto ed espanso / diffuso’ in mezzo alle acque, ed esso sia ciò che divide acque da acque”.

Ne deduciamo quindi che Sitchin sbaglia quando dice che il termine significa ‘letteralmente: bracciale martellato’, ma non sbaglia di molto perché il doppio significato di Rakia implica una struttura solida e piatta, e il concetto di ‘battuto, martellato’.

Articolo di Alessandro Demontis

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