Fuente Magna è una località nei pressi di Chua, sulle sponde del lago Titicaca, a 80km da La Paz. Nel 1992 una spedizione a Chua scoprì un vaso, rinvenuto da un contadino locale decenni prima, che aveva la particolarità di essere coperto di iscrizioni e di glifi. A una prima occhiata non meravigliò di certo…
lo shock si ebbe quando sul lato interno del vaso furono notati dei simboli che con la cultura olmeca/tolteca/azteca non avevano niente a che vedere. Foto di questo vaso vennero mandate a consulenti linguistici che affermarono senza ombra di dubbio né possibilità di smentita che si trattava di scrittura cuneiforme Sumera. Tra i vari esperti che si sono cimentati nello studio del vaso, due sono i casi più eclatanti: Il prof. Alberto Marini ne fece una traduzione sostenendo si trattasse di lingua sumera.
Il prof. Clyde Winters fornisce una datazione ancora precedente catalogandolo come Proto-Sumero. Winters notò la somiglianza con alcuni glifi in uso dalle popolazioni del Sahara già 5000 anni fa, e riuscì a fornire una traduzione della parte interna del vaso:
(da destra a sinistra e dall’alto in basso)
- Pa ge gi – Girls take an oath to act justly (this) place
- Mi lu du – (This is) a favorable oracle of the people
- I mi ki – Send forth a just divine decree
- me su du – The charm (is) full of Good
- Nia po – The (Goddess) Nia is pure
- Pa – Take an oath
- Mash – The Diviner
- Nia mi – The divine decree of Nia
- Du lu gi – to surround the people with Goodness
- Ka me lu – Value the people’s oracle
- Zi – The soul
- Nan na pa-I – appear as a witness to the Good


Nel suo documento “Deciphrement of the cuneiform writing on the Fuente Magna bowl” il Winters specifica di essersi servito, per l’analisi dei glifi e per le traduzioni, esclusivamente di materiale ufficialmente riconosciuto:
To translate the cuneiform I used Samuel A. B. Mercer’s, Assyrian grammar with chrestomuthy and glossary (AMS Press,1966) to compare the signs found on the Fuente bowl with the cuneiform syllabary. To read the Sumerian text I used John L. Hayes, A Manuel of Sumerian: Grammar and text (Udena Publications, 2000) and John A Halloran, Sumerian Lexicon
Dopo aver fornito la traduzione dei tre ‘pannelli’ del vaso, Winters fa la seguente osservazione:
The cuneiform writing was interesting for two reasons. First, we find that these panels have proto-Sumerian symbols mixed with the cuneiform symbols. Secondly, whereas, the wedges of most Sumerian cuneiform text point leftward, the wedges of the Fuente cuneiform signs point rightward. This may result from the fact that in the Fuente text, the letters are read from right to left, instead of left to right like the cuneiform text from Mesopotamia. The passage on the cuneiform panels of the Fuente Bowl seems to be very similar to the Proto-Sumerian inscription on the right side of the bowl.
Attualmente l’establishment archeologico non si pronuncia sulla autenticità del vaso. Questo a causa del fatto che, se questa fosse riconosciuta ufficialmente, si dovrebbe ammettere che nel IV millennio a.C. ci furono colonie sumere nel centro-sudamerica. Secondo la storia e l’archeologia ufficiali la regione Boliviana non conobbe forme di civiltà progredite fino alla seconda metà del II millennio a.C., periodo al quale viene fatta risalire la prima fase di Tiwanaku (1200 a.C. circa).
Il vaso di Fuente Magna rimane a tutt’oggi il più evidente caso di testimonianza dell’incontro tra due culture che, stando alla storia ufficiale, non avrebbero nemmeno potuto mai sapere ognuna dell’esistenza dell’altra.
Articolo di Alessandro Demontis