Alessandro Demontis

La ricerca del Pianeta X Nibiru

Il ‘decimo pianeta’ (o dodicesimo secondo il conto di Sitchin) è lungi dall’essere solo una speculazione. La Nasa stessa da oltre 15 anni spende risorse per la ricerca di un pianeta che sembra avere influenza sul nostro sistema solare. Se la ricerca è mascherata da ‘ricerca di pianeti con possibilità di ospitare la vita’ e da ‘pianeti earth-like’, una parte di queste ricerche dichiara chiaramente lo scopo di stabilire se ‘la vita è possibile in condizioni estreme rispetto alle nostre’. Questo studio dell’ esterno del nostro sistema solare ha prodotto la scoperta di planetoidi come Sedna, Quoar, Eris, Buffy, e altri. Il sistema di ricerca IRAS, uno speciale telescopio di scansione del sistema solare profondo che funziona tramite spettrofotometria infrarossa, ha segnalato nel 1983 un corpo delle dimensioni di Giove all’ esterno del nostro sistema solare. Anni dopo la scopeta di IRAS è stata catalogata come ‘galactic cirrus’ ossia polvere cosmica raddensata e l’ argomento dalla Nasa è stato chiuso. Non è stata fornita nessuna spiegazione però per le misurazioni diIRAS che mostravano chiaramente che questo ‘oggetto’ è stato ‘fotografato’ all’ infrarosso in 2 posizioni diverse (e precisamente la seconda più vicina al nostro sistema solare rispetto alla prima) nell’ arco di pochi giorni. Numerosi siti internet che trattano l’ argomento sostengono che i maggiori radiotelescopi rimangono tutti puntati stranamente in una porzione di cielo ben precisa, nell’ emisfero sud, in una porzione di cielo tra i 25° e i 32°. Di fatto il progetto WormWood, per esempio, un sottoprogramma del ‘Planetary Defense Program’ australiano, messo in opera al LEARMONTH SOLAR OBSERVATORY, riporta nel sito una serie di descrizioni delle loro attività per prevenire un ‘attacco planetario’ da asteroidi e possibili corpi celesti in rotta di avvicinamento verso il sistema solare. Stranamente le attività del progetto WormWood sono quasi esclusivamente dedicate alla porzione del cielo australe intorno ai 30°. Leggiamo nel sito:

We will concentrate particularly on those areas of
the sky with declinations south of -30 degrees.

TRADUZIONE
Ci concentreremo in particolare su quelle aree di
il cielo con declinazioni sud di -30 gradi

A questo punto vale la pena ricordare che secondo le teorie di Sitchin Nibiru avrebbe un’ orbita con una inclinazione di circa 30° sotto l’eclittica, sarebbe inizialmente avvistabile dall’emisfero australe, e porterebbe con se una scia di asteroidi e satelliti. Non solo, nel 2006 la rivista americana Science pubblica la scoperta, da parte della Nasa, di un ‘pianeta earth-like’ orbitante intorno a una stella lontana. Un pianeta ‘earth-like’ è definito come un pianeta che dista dalla sua stella ad una distanza media la quale, in relazione alla densità e composizione della atmosfera, possa garantire una temperatura superficiale o sub superficiale tale da permettere la stasi di acqua allo stato liquido, condizione essenziale perché si sviluppi una forma di vita simile a quella della Terra. Da quell’anno, son stati scoperti altri sistemi dotati di pianeti earth-like, uno chiamato Puppis e l’altro Gliese. Questo, in particolare, presenta un pianeta (curiosamente come nel nostro caso il terzo a partire dalla stella) che si trova al limite della zona chiamata dagli scienziati ‘possible extension of the habitable zone‘, ha più o meno la stessa composizione della Terra, e condizioni generali molto somiglianti. Gli scienziati della Nasa hanno affermato di aver rilevato metano nelle radiazioni della atmosfera del pianeta Gliese 3A, segno comunemente accettato per la presenza di attività organiche. Ora, nessuno di questi pianeti può essere ritenuto il 12° pianeta di cui parla Sitchin, poiché si tratta in tutti i casi di pianeti in sistemi lontani.Il concetto che però traspare è che è in atto una intensa ricerca di pianeti che possono ospitare la vita, e nei quali questa possa essere esistita o esistere tuttora, e quasi tutti i sistemi nuovi scoperti hanno questa caratteristica. Ciò quindi sembrerebbe una conferma del fatto che la tesi di Sitchin, e cioè che un pianeta lontano possa avere un ‘seme di vita’ trasferibile durante un urto (come quello descritto da Sitchin tra Nibiru e Tiamat), non è assolutamente priva di fondamento.

Sedna, la fascia di Kuiper e il pianeta retrogrado

Ma i parametri orbitali, le distanze, e le metodologie astronomiche che Sitchin espone riguardo a Nibiru, hanno qualche fondamento astronomico che possa essere convalidato? Un aiuto a rispondere a questa domanda potrebbe arrivare da studi in atto su oggetti esistenti che mostrassero delle analogie. E come vedremo, ce ne sono vari. Nel Febbraio del 2003 la rivista francese “Science & Vie” pubblica un articolo di Valerie Greffos intitolato “Combien de planètes dans notre système?” (Il nostro sistema solare: quanti pianeti ne fanno parte?). L’articolo è basato su recenti scoperte riguardanti la zona della Kuiper Belt, in particolare le strane orbite e inclinazioni di molti oggetti che ne fanno parte. Il materiale documentale utilizzato è basato sulle dichiarazioni dell’astronomo Alessandro Morbidelli, astronomo dell’Osservatorio della Costa Azzurra. L’articolo afferma senza mezzi termini che “potrebbe esistere nel nostro sistema solare un pianeta con una orbita molto allungata che lo rende impossibile da vedere con telescopi”. La dichiarazione è stata rilasciata da Morbidelli mentre spiegava che:

“Il sistema solare era caotico alle origini. Ci fu una collisione ‘celeste’ che coinvolse un pianeta supplementare situato dove ora giace la fascia degli asteroidi.
Tutto ciò successe circa 3.9 miliardi di anni fa; e quegli eventi spiegano l’orbita stranamente lunga e ellittica di questo pianeta fantasma. Mi aspetto che un giorno verrà scoperto un pianeta delle dimensioni di Marte, un pianeta la cui orbita potrebbe essere di varie migliaia di anni”

Morbidelli ha fornito al giornale uno sketch in cui rappresentava approssimativamente come sarebbe apparsa l’orbita di tale pianeta. Il suo sketch è del tutto simile al famoso schema che Sitchin ha più volte pubblicato, riguardante l’orbita di Nibiru.
Per correttezza segnaliamo che lo sketch di Morbidelli in effetti mostra il perielio di questa orbita ellittica all’altezza dell’orbita di Nettuno, e ciò sembra contrastare con la sua dichiarazione vista poc’anzi riguardante la fascia degli asteroidi. Morbidelli è uno dei massimi esperti in merito al planetoide Sedna, sul quale, assieme al suo collega Levison, ha condotto vari studi riguardanti la sua origine e la particolare condizione della sua orbita. Morbidelli, senza nemmeno toccare l’ argomento Sitchin, indica che non è assolutamente vero che un pianeta con un’ orbita molto oblunga rischi di essere espulso dal sistema solare. Egli infatti, nei suoi studi su Sedna, riporta che l’orbita di questo planetoide va molto oltre la zona della fascia di Kuiper, e alcuni astronomi sono propensi ad associare Sedna con la nube di Oort. Il perielio di Sedna si trova a 76 UA rispetto al sole, ma il suo afelio arriva a circa 970 UA, e ha un periodo orbitale tra gli 11.500 e i 12.000 anni. Morbidelli ha esaminato negli anni tantissimi oggetti trans-nettuniani, i suoi studi sono stati presentati alla comunità scientifica e pubblicati da vari giornali. In particolare lo studio di Morbidelli e Levison riguardante l’origine degli oggetti transnettuniani prende in esame 5 tipi di scenario che possono aver dato origine agli oggetti trans-nettuniani:

  1. The passage of Neptune through an high-eccentricity phase
  2. The past existence of massive planetary embryos in the Edgeworth-Kuiper belt or the Scattered Disc
  3. The existence of a massive body beyond Neptune during the early solar system (Planet X scenario)
  4. A close stellar passage
  5. The capture of extra-solar planetesimals from low mass stars or brown dwarfs encountering the Sun

TRADUZIONE

  1. Il passaggio di Nettuno attraverso una fase di alta eccentricità
  2. La passata esistenza di enormi embrioni planetari nella fascia di Edgeworth-Kuiper o il Disco Diffuso
  3. L’esistenza di un corpo massiccio al di là di Nettuno durante il sistema solare (Planet X scenario)
  4. Un passaggio stellare ravvicinato
  5. La cattura di planetesimi extrasolari da stelle di massa a basso o nane brune
    che incontrano il Sole

I punti 2, 3 e 4 sono particolarmente significativi perché tutti corrispondenti ad altrettanti avvenimenti spiegati da Sitchin nella sua traduzione del mito della creazione babilonese. Un altro oggetto associato alla nube di Oort, con parametri più simili a quelli di Sedna che a quelli della zona Kuiper, è il planetoide 2000Cr105 molto più piccolo di Sedna, con un perielio di 44 UA dal nostro sole (quindi molto più vicino di Sedna) e un afelio di 400 UA, con un periodo orbitale tra i 3100 e i 3400 anni, e con una inclinazione di 22°. Sono dati incredibilmente somiglianti ai 3450 / 3600 anni e 30° che Sitchin attribuisce a Nibiru.
Non basta. C’è uno dei particolari più importanti e specifici della teoria di Sitchin che ha trovato conferma nel 2009. Il fatto che Nibiru sia un pianeta che si avvicina lungo la sua orbita in moto retrogrado, cioè contrario alle orbite degli altri pianeti. Ebbene per la prima volta si è riusciti ad osservare un pianeta che ha esattamente questa caratteristica. Il sistema è stato chiamato WASP-17, e la scoperta è stata riportata su Science del 12 Agosto 2009 nell’articolo “Newfound Planet Orbits Backward”:

A newfound planet orbits the wrong way, backward compared to the rotation of its host star. Its discoverers think a near-collision may have created the retrograde orbit, as it is called.
[…]
WASP-17 likely had a close encounter with a larger planet, and the gravitational interaction acted like a slingshot to put WASP-17 on its odd course, the astronomers figure.

TRADUZIONE
Un pianeta orbita ritrovata nel modo sbagliato, indietro rispetto alla rotazione della sua stella. I suoi scopritori pensano una quasi-collisione possa aver creato l’orbita retrograda, come viene chiamato.
[…]
WASP-17 probabilmente ha avuto un incontro ravvicinato con un pianeta più grande,
e l’interazione gravitazionale ha agito come una fionda per mettere WASP-17 sul suo corso dispari, gli astronomi credono

Inoltre l’articolo contiene un’altra dichiarazione molto utile a supportare gli eventi descritti nei capitoli che Sitchin dedica alla formazione del sistema solare. Più volte egli afferma di come i vari satelliti siano stati di volta in volta strappati da un pianeta e riattratti da un altro. Ricordiamo che ciò avvenne con Gaga (Plutone), e con i 4 ‘venti’ che Nibiru raccolse nella zona esterna del sistema solare.

Some moons in our solar system are on retrograde orbits, perhaps at least in some cases because they were flying through space alone and then captured; that’s thought to be the case with Neptune’s large moon Triton.

TRADUZIONE
Alcune lune del nostro sistema solare sono su orbite retrograde, forse almeno in alcuni casi perché stavano volando attraverso lo spazio solo e poi catturato; che il pensiero essere il caso con grande luna di Nettuno, Tritone.

Asteroidi, comete e riarrangiamento del sistema solare

È ancora dall’Observatoire de la Cote d’Azur (Nizza) che grazie agli studi di Alessandro Morbidelli e Hal Levison ci giungono, tramite il loro trattato “The Contamination of the Asteroid Belt by Primordial Trans-Neptunian Objects” (Levison, Bottke, Morbidelli, Tsiganis, Gounelle, Nesvorny), importanti informazioni riguardo alla fascia degli asteroidi e al sistema solare in genere. Ricordiamo che Sitchin data gli eventi narrati nell’epica della creazione babilonese a circa 4 miliardi di anni fa. Il punto focale della teoria, come già detto, è che dove ora si trova la fascia degli asteroidi in quel tempo si trovasse un pianeta che, venendo urtato da un satellite di Nibiru e poi da Nibiru stesso, espulse una quantità di materia che si riassemblò producendo asteroidi, comete e altri più piccoli corpi spaziali. Ma non fu solo la parte di materia ‘strappata’ a Tiamat a costituire la fascia degli asteroidi. Furono anche i ‘venti’ (i satelliti) che viaggiavano con Nibiru, satelliti che venivano quindi da un luogo più esterno, diremmo quasi ai confini del sistema solare. Ebbene proprio lo staff di Morbidelli e Levison unitamente al Southwest Research Institute (SwRI) dichiara che:

“Many of the objects found today in the asteroid belt located between the orbits of Mars and Jupiter may have formed in the outermost reaches of the solar system”

TRADUZIONE
“Molti degli oggetti trovati oggi nella cintura degli asteroidi situata tra le orbite di Marte e Giove possono essersi formati nei tratti più esterni del sistema solare”

aggiungendo inoltre che circa 3.9 miliardi di anni fa i pianeti più grandi del sistema solare hanno subito un ‘tumultuoso riassestamento’:

In particular, it now seems probable that approximately 3.9 billion years ago, the giant planets of our solar system, Jupiter, Saturn, Uranus and Neptune,
rearranged themselves in a tumultuous spasm

TRADUZIONE
In particolare, ora sembra probabile che circa 3,9 miliardi anni fa, i pianeti giganti del nostro sistema solare, Giove, Saturno, Urano e Nettuno, si sono riorganizzate in uno spasmo tumultuoso

Ma questo riassestamento non riguardò solo i quattro pianeti giganti. Ebbe invece effetto su quasi tutto il sistema solare. Questo dichiara il dott. Levison:

“This last major event of planet formation appears to have affected nearly every nook
and cranny of the solar system,”

TRADUZIONE
“Questo ultimo grande evento della formazione dei pianeti sembra aver colpito quasi ogni angolo e fessura del sistema solare,”

A spingersi ancora oltre con le affermazioni è il dott. William Bottke, il quale dichiara che bombardamenti di asteroidi provenienti da impatti e finiti nella fascia degli asteroidi, o dalla fascia espulsi verso i vari pianeti, possono essere stati una delle cause dello stabilirsi, sulla Terra, delle condizioni favorevoli alla vita:

“The existence of life on Earth, as well as the conditions that made our world habitable for us, are strongly linked to what happened at this distant time,”

TRADUZIONE
“L’esistenza della vita sulla Terra, così come le condizioni che hanno reso il nostro mondo abitabile per noi, sono fortemente legate a quello che è successo in questo momento lontano,”

Il dottor Kleomenis Tsiganis della Aristotle University of Thessaloniki (Grecia) afferma che:

“Some of the meteorites that once resided in the asteroid belt show signs they were hit by 3.5 to 3.9 billion years ago. Our model allows us to make the case they were hit by captured comets or perhaps their fragments, and If so, they are telling us
the same intriguing story as the lunar samples, namely that the solar system apparently went berserk and reconfigured itself about 4 billion years ago.”

TRADUZIONE
“Alcune delle meteoriti che un tempo risiedevano nella cintura degli asteroidi mostrano segni che sono stati colpiti tra 3,5 a 3,9 miliardi di anni fa. Il nostro modello ci permette di fare il caso che sono stati colpiti da comete catturate o forse da loro frammenti, e in tal caso, essi ci dicono la stessa storia intrigante dei campioni lunari, vale a dire che il sistema solare apparentemente andato berserk e si riconfigurata 4 miliardi di anni fa.”

Ma secondo la teoria di Sitchin non si ebbe solo un trascinamento di materiale dalla zona esterna del sistema solare verso la fascia degli asteroidi. Ricordiamoci infatti che, dall’urto dei satelliti di Nibiru con Tiamat, secondo l’autore nascono anche le comete. Ai frammenti derivanti da questo urto si uniscono anche i ‘guerrieri’ di Tiamat, i famosi ‘mostri’ che cercano di scappare dall’attrazione di Nibiru, dei quali si dice, nell’Enuma Elish:

“ma furono circondati, così che non potessero scappare.
Li catturò, distrusse le loro armi,
li catturò in una rete e li lasciò imprigionati”

Bene dunque dovremmo aspettarci che parte del materiale dell’urto, prodotto nella zona della fascia degli asteroidi, sia presente nelle comete. Nel Febbraio del 2010 è stato rilasciato dalla rubrica ScienceAir di USAtoday l’ articolo: “Dust captured by NASA probe reveals comet origins” che affronta proprio le analisi di campione di particelle di polvere cometaria. La scoperta è descritta dall’articolo che cita il rapporto Nasa:

The mission was expected to provide a unique window into the early solar system by returning a mix of solar system condensates, amorphous grains from the interstellar medium, and true stardust – crystalline grains originating in distant stars.
Initial results, however, indicate that comet Wild 2 instead contains an abundance
of high-temperature silicate and oxide minerals analogous to minerals in
carbonaceous chondrites.

TRADUZIONE
La missione avrebbe dovuto fornire una finestra unica sull’inizio del sistema solare con il ritorno un mix di condensati del sistema solare, granelli amorfi dal mezzo interstellare, e vera polvere di stelle – grani cristallini originari di stelle lontane. I primi risultati, tuttavia, indicano che la cometa Wild 2 contiene invece un’abbondanza di alta temperatura silicato e minerali ossido analoghe a minerali nelle condriti carbonacee.

L’articolo spiega così il risultato delle analisi:

In other words, the comet was loaded with sand and sooty carbon materials most often found in the asteroids born in Earth’s neighborhood, rather than in the cold depths of the solar system beyond Neptune.

TRADUZIONE
In altre parole, la cometa è stato caricato con sabbia e fuliggine materiali di carbonio più spesso si trovano nelle asteroidi nati nel quartiere della Terra, piuttosto che nelle profondità fredde del sistema solare al di là di Nettuno.

La cometa in esame (81P/Wild 2) era piena di materale polveroso che si trova più frequentemente nella zona degli asteroidi della regione interna al sistema solare rispetto alla zona transnettuniana.

The data presented here suggest that high temperature inner solar system material formed, was subsequently transferred to the Kuiper Belt, and incorporated into comets several million years following (mineral) formation.

TRADUZIONE
I dati qui presentati suggeriscono che alte temperature interno materiale sistema solare formato, è stato successivamente trasferito alla fascia di Kuiper e incorporati in diversi milioni di anni seguenti (minerale) formazione.

Materiale nato della zona della fascia degli asteroidi (più caldo) trasferito nell’arco di milioni di anni nella zona esterna del sistema solare (più fredda). Con metodi radiometrici il team ha stabilito che questo percorso di ‘spostamento’ deve essere avvenuto oltre 4 miliardi di anni fa e che deve essere durato qualche milione di anni.

How this mixing took place is unclear, the scientists report, but the finding
suggests a complicated transport of space dust took place after the solar system formed some 4.57 billion years ago

TRADUZIONE
Come questa mescolanza ha avuto luogo non è chiaro, il rapporto gli scienziati, ma il ritrovamento suggerisce un trasporto complicata di spazio la polvere ha avuto luogo dopo che il sistema solare formato circa 4,57 miliardi anni fa.

Gli scienziati non sanno spiegarsi come sia avvenuto questo trasferimento di materiale. Sitchin l’ha spiegato nel 1976.

Articolo di Alessandro Demontis

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