ARTEFATTI, MESOPOTAMIA

La stele di Harran Adda Guppi

Il Canone di Tolomeo, come la Stele Adda Guppi, menziona cinque re della dinastia neobabilonica che governarono prima della conquista da parte di Ciro:Nabopolassar (21 anni) Nabucodonosor (43 anni) Evil-merodac (2 anni) Neriglissar (4 anni) [Labashi-Marduk (9 mesi)] Non è incluso in queste registrazioni perché non regnò 1 anno intero. Nabonide (17 anni)Contando indietro dall’anno 539 a.C. si arriva alla conclusione che Nabucodonosor incominciò a regnare 66 anni prima, ossia nel 605 a.C..  (539 +17 +4 +2 + 43 = 605)La tavoletta VAT 4956 coincide con questa data, ubicando l’anno 37 del regno di Nabucodonosor esattamente nel medesimo anno del canone di Tolomeo. Poiché sia 2Re 25:8 che Geremia 52:29 mostrano che la desolazione di Gerusalemme avvenne nel 18º anno di Nabucodonosor, 19º contando dall’anno di ascensione al trono. Quindi, se dall’anno di ascensione 605 togliamo 19 anni, la desolazione di Gerusalemme avvenne nell’anno 586 a.C. L’invasione dell’Egitto da parte di Assaraddon è un fatto storico, che conferisce completa veridicità alla profezia di Isaia. I dettagli sulla deviazione di Harran sono un’ulteriore conferma della presenza del luogo, nel 675 a.C., del dio Sin; poiché fu solo molti decenni più tardi che Sin s’infuriò con la città e il suo popolo e se ne andò – nei cieli. Oggi Harran è ancora là dov’era al tempo di Abramo e la sua famiglia. Fuori dalle mura sgretolate della città (mura che risalgono al tempo della conquista islamica) il pozzo dove Giacobbe incontrò Rebecca fornisce ancora acqua, e nella pianura circostante le pecore brucano ancora come facevano quattro millenni fa. Nei secoli passati Harran fu un centro di insegnamento e letteratura, dove i Greci dopo Alessandro ebbero accesso all’intera conoscenza dei “Caldei” (gli scritti di Berossus furono uno dei risultati), e dove molto più tardi i Mussulmani e i Cristiani scambiarono le proprie culture. Ma l’orgoglio del posto era il tempio dedicato al dio Sin, nelle cui rovine le testimonianze scritte di eventi miracolosi riguardanti Nannar/Sin sono sopravvissute per millenni. Le varie testimonianze che non erano assolutamente un pettegolezzo, ma racconti di alcuni testimoni oculari. Non dei testimoni anonimi, ma una donna Adda Guppi, e suo figlio Nabuna’id. Non era affatto, come potrebbe accadere ai giorni nostri, uno sceriffo di paese e sua madre che raccontano di aver visto un UFO in qualche zona disabitata. Era la somma sacerdotessa del grande tempio di Sin, un santuario consacrato e riverito già da millenni prima di lei; suo figlio era l’ultimo re del più potente impero della Terra a quei tempi, Babilonia. La somma sacerdotessa e il re suo figlio riportarono i fatti su stele – colonne di pietra iscritte in caratteri cuneiformi, accompagnati da figure pittoriche. Quattro di esse sono state trovate nel XX secolo dagli archeologi, e si ritiene che le stele siano state poste dal re e da sua madre a ogni angolo del ripristinato tempio di Harran dedicato al dio della Luna, il E.HUL.HUL (“Tempio della Doppia Gioia”). Una copia di stele riportavano la testimonianza della madre, le altre due riferiscono la parola del re. La partenza e l’ascesa al cielo del dio Sin, sono riportate nelle stele di Adda Guppi, somma sacerdotessa del tempio. Con un evidente senso della storia e con lo stile di un esperto funzionario del tempio, Adda Guppi fornì le date precise degli sbalorditivi avvenimenti; date messe in relazione come era d’uso, con gli anni di regno dei re conosciuti, che potevano essere perciò – come furono in effetti – verificati dagli studiosi moderni. Nella stele meglio conservata, catalogata dagli studiosi come H1B, Adda Guppi cominciava così (in lingua accadica) la sua testimonianza scritta:“Sono la signora Adda Guppi, madre di Nabuna’id, re di Babilonia, devoto agli dèi Sin, Ningal, Nisku e Sadarnunna, le mie divinità le mie divinità sin dalla mia infanzia.”

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