ASIA, MITI

La stella tessitrice ed il guardiano di buoi

La storia di Niulang e Zhinu

La via Lattea è la nostra galassia.

Osservandola dalla Terra, che è posta su uno dei suoi bracci a spirale, essa appare nel cielo notturno come una fascia chiara di luce bianca che percorre trasversalmente l’intera volta celeste e ad un certo punto, a metà circa, si biforca in due rami.

Zhinu, figlia dell’Imperatore e della Regina del Cielo, era una bravissima tessitrice. Sedeva ogni giorno accanto al suo telaio celeste e tesseva splendidi arazzi con i colori dell’alba e del tramonto. Anche le nubi, nel loro correre sospinte dal vento, si fermavano per ammirare gli splendenti colori nel cielo.

Un sera d’estate, stanca per il lavoro, mentre osservava un ruscello che scorreva vicino al palazzo imperiale, udì da lontano provenire una musica dolcissima. Incuriosita non esitò ad immergersi nelle acque del fiume. Disteso sull’altra sponda il giovane Niulang suonava il flauto riposandosi dalle sue fatiche di guardiano di buoi. I due giovani si conobbero e cominciarono a suonare e cantare insieme.

Ogni giorno Zhinu attraversava il fiume e raggiungeva Niulang. Finirono così per innamorarsi. Per il suo matrimonio Zhinu preparò un bellissimo abito fatto di gocce di rugiada e della luce delle stelle. La notte delle loro nozze era così luminosa che anche le persone che vivevano sulla terra si chiedevano il perchè la Stella Tessitrice avesse un tale splendore che non si era mai visto prima.

Furono sposi talmente felici che dimenticarono completamente il proprio lavoro!

Il cielo si offuscò perchè Zhinu non tesseva più luminosi tramonti ed albe ed il suo telaio era ricoperto di ragnatele. Niulang non custodiva più i suoi buoi che girovagavano senza controllo addentrandosi perfino nella costellazione vicina dello “Staio Settentrionale e Meridionale” facendo così adirare gli dei.

In particolare la Regina del Cielo, madre di Zhinu, si infuriò moltissimo poichè un bue era entrato nella sua camera da letto ed aveva fatto cadere sul pavimento le sue spille d’argento per i capelli. La Regina allora prese una spilla e disegnò una linea attraverso il cielo lungo il ruscello vicino al palazzo. Con questo unico gesto creò un grande fragoroso Fiume d’Argento, il nome che i Cinesi danno alla Via Lattea. La Regina del Cielo decise di separare i due giovani e pose Niulang su una riva del fiume e Zhinu sull’altra.

Zhinu, disperata, piangeva dal mattino alla sera, ma ricominciò a tessere le sue splendide tele. Niulang riprese nuovamente a portare al pascolo i suoi buoi, ma era profondamente triste e nei momenti di riposo non suonava più il suo flauto.

L’Imperatore del Cielo, impietosito dalla disperazione della figlia, decise che un giorno all’anno, il settimo giorno del settimo mese, i due sposi avrebbero potuto incontrarsi. Zhinu chiamò allora in suo soccorso delle gazze che arrivarono in volo dalla terra e formarono un ponte (sopra la stella Deneb nella costellazione del Cigno) attraverso il vasto e profondo Fiume Argentato. Zhinu saltò sulle loro schiene, come un tempo era saltata sulle pietre affioranti nel ruscello per raggiungere l’amato, e trascorse con Niulang un’intera giornata insieme.

Le persone che vivono sulla Terra, quando il giorno seguente all’incontro dei due innamorati scorgono le gazze, possono notare le loro penne arruffate, segno che la Principessa Tessitrice è saltata sulle loro schiene.

Durante il resto dell’anno Zhinu intreccia i colori del cielo e Niulang pascola i buoi celesti, sognando il giorno in cui potranno incontrarsi di nuovo.

La trascrizione è a cura della Biblioteca dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri.

In alcune cittĂ  della Cina ci sono ancora alcune feste dedicate alla Principessa Tessitrice.

Esse si tengono nel settimo giorno del settimo mese lunare del calendario cinese (chiamato Qi Xi /the Night of Sevens) alle finestre vengono appesi drappi di colore rosso (il colore delle nozze) ed in questo giorno si celebrano molti matrimoni.

Nel mito qui riportato molti sono i punti interessanti che evidenziamo in grassetto.

Due giovani si innamorano, lei Zhinu, figlia dell’Imperatore e della Regina del Cielo, una bravissima tessitrice. Sedeva ogni giorno accanto al suo telaio celeste e tesseva splendidi arazzi con i colori dell’alba e del tramonto.

Lui giovane Niulang guardiano di buoi.

Si conoscono e furono sposi talmente felici che dimenticarono completamente il proprio lavoro.

Il cielo si offuscò perché Zhinu non tesseva più luminosi tramonti ed albe ed il suo telaio era ricoperto di ragnatele.

Niulang non custodiva più i suoi buoi che girovagavano senza controllo addentrandosi perfino nella costellazione vicina dello “Staio Settentrionale e Meridionale” (l’Orsa Maggiore per noi, il Mesketi / la coscia di Toro per gli Egizi) facendo così adirare gli dei.

In particolare la Regina del Cielo, madre di Zhinu, si infuriò moltissimo poiché un bue era entrato nella sua camera da letto ed aveva fatto cadere sul pavimento le sue spille d’argento per i capelli.

La Regina allora prese una spilla e disegnò una linea attraverso il cielo, lungo il ruscello vicino al palazzo. Con questo unico gesto creò un grande fragoroso Fiume d’Argento, il nome che i Cinesi danno alla Via Lattea.

La Regina del Cielo decise di separare i due giovani e pose Niulang su una riva del fiume Celeste ( via Lattea, la nostra galassia) e Zhinu sull’altra.

Zhinu, disperata, piangeva dal mattino alla sera, ma ricominciò a tessere le sue splendide tele.

Niulang riprese nuovamente a portare al pascolo i suoi buoi, ma era profondamente triste e nei momenti di riposo non suonava piĂą il suo flauto.

L’Imperatore del Cielo, impietosito dalla disperazione della figlia, decise che un giorno all’anno, il settimo giorno del settimo mese, i due sposi avrebbero potuto incontrarsi.

Zhinu chiamò allora in suo soccorso delle gazze che arrivarono in volo dalla Terra e formarono un PONTE (sopra la stella Deneb nella costellazione del Cigno) attraverso il vasto e profondo Fiume Argentato.

Zhinu saltò sulle loro schiene, come un tempo era saltata sulle pietre affioranti nel ruscello per raggiungere l’amato, e trascorse con Niulang un’intera giornata insieme.

Le persone che vivono sulla Terra, quando il giorno seguente all’incontro dei due innamorati scorgono le gazze, possono notare le loro penne arruffate, segno che la Principessa Tessitrice è saltata sulle loro schiene.

Durante il resto dell’anno Zhinu intreccia i colori del cielo e Niulang pascola i buoi celesti, sognando il giorno in cui potranno incontrarsi di nuovo.


Cosa c’entra Gobekli Tepe?

Il ricercatore Andrew Collins propone una sua teoria, secondo la quale Gobekli Tepe sarebbe orientata verso l’importantissima stella Deneb della costellazione del CIGNO.

Se osserviamo questa stella è posta nel punto esatto dove per noi terrestri la visuale della via lattea subisce una biforcazione, chiamata Dark Rift, una fessura nera, che Collins sostiene essere “L’utero della Dea cosmica”, il punto di passaggio delle anime per l’aldilĂ . IL PONTE perciò!

Come non pensare alle traduzioni di Massimo Barbetta dei testi egizi piĂą volte menzionati?

Alla formazione della Dea ippopotamo nello zodiaco rettangolare di Dendera, dove la dea trattiene con una catena la costellazione Masketi o coscia di Toro/ e il dio An la infilza con una lancia e, ci informa Carlo Gallo nel suo testo Astronomia Egizia:

che il compito della Dea è quello di trattenere la costellazione zampa di toro/ orsa maggiore, affinché resti al suo posto nel cielo e non precipiti in disordine dentro il Duat.

Ricordiamo che lo stesso mito è presente nella mitologia Giapponese.

I due protagonisti sono la principessa Orihime e il pastore Hikoboshi.

Questo mito è alla base della festa di Tanabata (La Festa delle Stelle) che si tiene il settimo giorno del settimo mese e per tradizione i giapponesi appendono agli alberi i Tanzaku, dei foglietti che contengono desideri, preghiere e anche dediche per coloro di cui si è innamorati.

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