Arturo Berardi, IPOTESI SCIENTIFICHE

Prove a conferma dell’utilizzo di ingegneria medica e di tecniche mediche diagnostiche avanzate nell’Antico Testamento

Ascolta l’articolo, prima parte

Ciao amici di Altra Genesi, volevo porre la vostra attenzione su alcuni passi biblici che secondo me sono una conferma ulteriore delle conoscenze di ingegneria genetica nell’antichità e di conoscenze mediche avanzate che ancora oggi, da qualche decennio, conosciamo “scientificamente”. 

Probabilmente vi avevo già accennato alcune di queste cose riguardanti Caino e Abele, che secondo me erano gemelli dizigoti: Genesi 4,1 << “Ho formato un uomo con il favore di YHWH”, come Biglino stesso segnala sempre.

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Ma poi in Gen 4,2 è scritto anche “Partorì poi anche Abele suo fratello”, non specificando alcuna unione successiva, soprattutto con il povero Adamo (il solo ad essere cacciato via)… Ma…Ho notato anche un’altra cosa in questa frase “Partorì poi anche Abele suo fratello” che, soprattutto se vedete anche l’interlineare delle Edizioni San Paolo (in Gen 4,1-2, pag. 21), ricorda tantissimo un parto gemellare (Vi scrivo, per praticità, da sinistra a destra): “E-il-adam aveva-conosciuto Hawwa donna sua. (qui c’è un punto, non so se è un’aggiunta postuma, ma può da solo giustificare, oltre a tutte le cose che dice sempre M. Biglino, il fatto che i due non erano figli di Adamo) E-fu-pregnante e-partorì Qajin=Comprato.

E disse: Qaniti=Comprai uomo con YHWH (nei nostri paesi, qui al Sud, ma forse anche al centro ed al Nord, quando una donna partorisce si dice che “ha comprato un figlio” o anche “ha comprato maschietto” – “ha comprato femminuccia” ed Eva l’uomo l’ha comprato con YHWH o il Serpente, comunque CON uno degli Elohim). E-aggiunse a-partorire fratello di lui, Hebel=Fumo.” Ha aggiunto ad una nascita un’altra successiva: spesso succedeva così, in epoca pre-ecografia (quando si sapeva solo che la donna era gravida e nient’altro) la donna partoriva (e tutti contenti…) e poi ne arrivava un altro inaspettato, il gemello che, si sa, solitamente, da un punto di vista genetico, è il “vero primogenito”! Il che può realmente giustificare anche la gelosia di Caino… E non necessariamente erano gemelli monozigoti, potevano essere tranquillamente dizigoti, il che si sposa facilmente con quanto detto da Biglino quando, nelle conferenze, descrive che verosimilmente Caino (magari più simile ad Eva) era più “brutto” e “peloso” di Abele (forse più simile al Serpente – Elohim).>> 

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Lo stesso concetto, quello dei gemelli dizigoti, si può tranquillamente applicare a Giacobbe ed Esaù, gemelli dizigoti, come poi hai riportato anche sul suo nuovo libro.

A quello che vi ho scritto sopra, tuttavia, va fatta una piccola correzione. Io vi ho segnalato che <<in epoca pre-ecografica (quando si sapeva solo che la donna era gravida e nient’altro) la donna partoriva (e tutti contenti…) e poi ne arrivava un altro inaspettato, il gemello…>> La correzione sta nel fatto che gli Elohim (e non solo), invece, sapevano benissimo quello che succedeva nell’utero delle donne che a loro interessavano, facendomi venire il forte dubbio che avessero non solo strumenti “semplici” come l’ecografia, ma anche tecnologie più sofisticate per fare diagnosi e lo si deduce leggendo innanzitutto questo passo della Genesi:  Genesi 25,21 21 Isacco supplicò il signore per sua moglie perché essa era sterile, e il Signore lo esaudì, cosicché Rebecca sua moglie divenne incinta. 22 Sennonché i figli si urtavano l’un l’altro dentro di lei, ed ella disse: <<Se è così, perché vivo?…>>. E andò a consultare il Signore. 23 Il Signore rispose: <<Due nazioni sono nel tuo grembo e due popoli dalle tue viscere si separeranno. Un popolo prevarrà sull’altro e il maggiore servirà il minore>>. 24 Quando si compì il tempo in cui doveva partorire, ecco che due gemelli le stavano nel grembo. 25 il primo uscì rossiccio, come un peloso mantello, e lo chiamarono Esaù. 26 Subito dopo uscì suo fratello nell’atto di tenere con la mano il calcagno di Esaù, e lo si chiamò Giacobbe. Isacco aveva sessant’anni alla loro nascita. 

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Rebecca è sterile, verosimilmente o per un fenomeno di retroversione uterina (si verificano abbastanza di frequente casi del genere), come anche verosimilmente la moglie di Abramo Sara, oppure perché era semplicemente sterile (anche questi sono casi clinici molto frequenti).

Nel primo caso il “Signore” esaudirebbe il desiderio di Isacco con un intervento chirurgico ed ormai sappiamo benissimo che gli Elohim erano abili medici…

Nel secondo caso Isacco verrebbe esaudito o attraverso un trattamento ormonale (che poi solitamente porta sempre a parti gemellari) oppure attraverso un intervento (medico e genetico) di impianto artificiale di ovulo fecondato “in vitro”, come oggi succede nelle fecondazioni assistite, il che spiegherebbe anche la differenza fisica tra Esaù -“il primo uscì rossiccio, come un peloso mantello”- e Giacobbe che invece era molto più “simile” agli Elohim…

Erano stati ‘programmati’ così “in vitro”, attraverso manipolazioni genetiche (che oggi sono possibili per decidere il fenotipo dell’individuo e non solo,erano possibili anche allora, più giù vi spiego il perché… *).  

Ce lo dice Giacobbe stesso, in Genesi 27, quando va a prendersi la “benedizione” da suo padre Isacco, dopo essersi preso già la primogenitura da Esaù, di essere completamente differente rispetto a suo fratello dal punto di vista fisico… Genesi 27,11 11 Rispose Giacobbe a Rebecca, sua madre: <<Sai che mio fratello Esaù è un uomo peloso, mentre io sono di pelle liscia. 12 Forse mio padre mi palperà e io farò la figura di uno che si prenda gioco di lui e attirerò sopra di me una maledizione invece che una benedizione!>> 

Giacobbe avrebbe caratteristiche fisiche simili agli Elohim…Ma continuando nel discorso delle conoscenze mediche, nel passo di Genesi 25 si deduce che Rebecca già sapeva di avere più figli in grembo: 22 Sennonché i figli si urtavano l’un l’altro dentro di lei…E il tutto viene poi confermato da ciò che il “Signore” le dice riguardo le “due nazioni” che stavano nel suo grembo e che il “maggiore” avrebbe servito il “minore”… Qui secondo me l’Elohim fa riferimento al maggiore e minore in considerazione dell’ordine di nascita in senso cronologico, perché sapeva benissimo che il primogenito non era Esaù, ma Giacobbe… Come avevamo detto “Israele primogenito”.

Le conoscenze mediche su ciò che accadeva nell’utero materno le possiamo riscontrare anche in questo passo del libro del profeta Osea, sempre in riferimento proprio a Giacobbe ed a suo fratello gemello Esaù: Osea 12,4 4 Nel seno materno soppiantò il fratello e da adulto lottò con Dio. 5 Egli lottò con l’angelo e lo vinse, ma pianse e ottenne pietà. Lo incontrò a Betel e là gli parlò.

Bastano poche parole, quelle sottolineate, di questo passo per capire che loro (in questo caso sia gli Elohim che i profeti -uomini “geneticamente modificati” o meglio “migliorati” e tra poco ti spiego perché…-*) già sapevano che Giacobbe era il “vero” primogenito da un punto di vista genetico. 

Questo ci fa dedurre che alcuni uomini “eletti”, oltre che Elohim e Malachim, in antichità già disponevano di attrezzature scientifiche e diagnostiche sofisticate nonché di conoscenze genetiche e mediche davvero molto avanzate (YHWH amava Giacobbe ed odiava esplicitamente Esaù: una ipotetica spiegazione può essere che, considerando quello che scrive Biglino e quello che ho appena descritto sopra, altri Elohim – medici/bioingegneri/genetisti – sono intervenuti su Rebecca “per conto” o su esplicita richiesta dei due: YHWH –cui è toccato il primogenito e che desiderava avere maggiore “purezza” nella razza- e Qos.

Questa ipotesi, poi, sempre “facendo finta che…”, si ricollegherebbe facilmente con Deuteronomio 32,8-9 che descrive sempre Biglino…).  Prima di andare avanti è curioso notare come anche in questo passo si parli del noto scontro tra Giacobbe (uomo) e Dio (Dio!!!), che poi chiama “angelo”, che addirittura viene vinto da Giacobbe…

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Ma come, un angelo o meglio un dio o, meglio ancora, “Dio” che viene vinto da un “semplice” uomo?

Proprio semplice uomo non era perché, come abbiamo visto, era fisicamente “simile” agli Elohim… Era quasi un “mezzosangue”, modificato geneticamente a loro piacimento e per i loro scopi… Quasi come lo erano i profeti… E, ovviamente quel dio che ha sfidato Giacobbe non era certo “Dio”… 

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Qui vi introduco (*) quella parte di ingegneria genetica “applicata” di cui vi parlavo.

Il passo biblico da cui se ne ricava il tutto arriva dal libro di Geremia. Geremia 1,4 4 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 5 «Prima di formarti nel grembo, io ti ho conosciuto, prima che tu uscissi dal seno, io ti ho santificato e ti ho costituito profeta per le genti». 6 Ma io dissi: «Ah, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono un ragazzo». 7 Ma il Signore mi rispose: «Non dire: «Sono un ragazzo, perché ovunque ti invierò, tu andrai e tutto quello che ti ordinerò, tu lo riferirai. 8 Non temere di fronte a loro, perché io sono con te per salvarti». Oracolo del Signore. 9 Poi il Signore stese la sua mano e toccò la mia bocca; quindi il Signore mi disse: «Ecco, ho messo le mie parole sulla tua bocca. 10 Vedi, oggi stesso ti stabilisco sopra le nazioni e sopra i regni per sradicare e demolire, per abbattere e per distruggere, per edificare e per piantare». 

Nel versetto 5 l’Elohim è davvero esplicito e dice chiaramente di averlo “conosciuto” prima ancora che si venisse a formare nel grembo materno. Una cosa del genere succede solo nei laboratori di genetica medica (solitamente quelli che “abusivamente” vanno contro l’etica moderna) dove si possono decidere “a tavolino” e a piacimento le caratteristiche fenotipiche (e non solo) dell’individuo in provetta (per questo l’Elohim dice “ti ho conosciuto”). Proprio perché l’ha “conosciuto” prima che nascesse lo ha dunque “santificato” costituendolo “profeta per le genti” , il che significa, sempre “facendo finta che”, che ne ha geneticamente determinato (“santificato”) alcune caratteristiche (genetiche o fenotipiche o puramente fisiche o solo sensoriali o intellettive) che lo distinguono dagli altri esseri umani e ne fanno un “profeta per le genti”…  

Inoltre nella lettura se ne deduce un’altra cosa: Geremia aveva problemi nell’articolare la parola («Ah, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono un ragazzo») -è una caratteristica relativamente frequente, quella di difetti di varia natura negli “individui” creati e modificati in provetta- ed attraverso un intervento chirurgico l’Elohim gli risolve il problema (Poi il Signore stese la sua mano e toccò la mia bocca; quindi il Signore mi disse: «Ecco, ho messo le mie parole sulla tua bocca.). In questo caso si può ipotizzare che Geremia potesse essere affetto da Polipi, Noduli o altre escrescenze tumorali o pseudo-tumorali a livello delle corde vocali che, come ben sanno gli Otorinolaringoiatri, possono causare problemi anche gravi alla voce (disturbi di fonazione) oltre che di salute (probabilmente per questo il Signore gli dice Non dire: Sono un ragazzo).

Per rimuovere queste problematiche è necessario, appunto, un intervento chirurgico otorinolaringoiatrico di asportazione della patologia. Un’altra ipotesi è che Geremia potesse essere affetto da: 1.Labbro Leporino o da 2.Palatoschisi (entrambi danno un problema nell’articolazione della parola e dei suoni, non di fonazione).

1. Il labbro leporino o labioschisi (secondo me la vera patologia che affliggeva Geremia) è una malformazione congenita dovuta a un’anomalia dello sviluppo che da un punto di vista morfologico può variare da una piccola incisura a livello del labbro superiore del neonato fino alla sua separazione completa che si estende anche dentro il pavimento delle fosse nasali. In genere si accompagna ad anomalie delle cartilagini e delle ossa nasali ed anomalie dei dentarie anche gravi, dando gravi disturbi del linguaggio oltre che estetici. Il trattamento prevede la riparazione e correzione chirurgica del danno congenito attraverso un intervento chirurgico di Chirurgica Plastica (nei casi più lievi) o di Chirurgia Maxillo-Facciale (nei casi più gravi) generalmente all’età di circa due mesi, con successiva revisione della prima correzione all’età di 4-5 anni (“io non so parlare, perché sono un ragazzo”).  

2. La palatoschisi è una grave malformazione del palato, di derivazione genetica, che si manifesta come una sorta di fenditura più o meno estesa della parte anteriore del palato duro. Quando la fenditura prosegue con coinvolgimento del labbro superiore si parla di cheilognatopalatoschisi o labiopalatoschisi.

E’ una malformazione, solitamente più frequente negli individui di sesso femminile, che comporta il pieno contatto fra la zona inferiore del naso e superiore della bocca, dando luogo a gravi difficoltà nell’uso del linguaggio per via dell’impossibilità di articolare numerosi suoni.

La fenditura può anche interessare il palato molle con coinvolgimento quindi dell’ugola e, di conseguenza, dell’intera volta palatina. Il trattamento di questa patologia è esclusivamente chirurgico (Chirurgia Maxillo-Facciale) mediante Impianto protesico, Rinoseptocheiloplastica, Palatoplastica, Alveoloplastica, Profiloplastica.

Tali interventi chirurgici seguono un timing specifico e vanno effettuati nei primi anni di vita (“io non so parlare, perché sono un ragazzo”). Una conferma della ipotesi “genetica” di cui si parlava sopra sta nel fatto che gli Elohim, già con la creazione dell’Adam, ma anche molto prima con la creazione delle varie specie Homo, avevano iniziato con le manipolazioni genetiche (che tu descrivi sempre) –nella notte dei tempi manipolazioni genetiche anche incrociate oltre che tra loro e le specie homo anche, secondo me, anche tra le specie homo ed alcuni animali (basti pensare ai vari risultati descritti nei testi Sumerici)- ed hanno continuato ad applicarle ogni qualvolta ritenevano che fosse necessario avere una sorta di “discendenza” diretta sulla terra a capo dei vari uomini o una sorta di “alleanza” o anche “servi/profeti/discepoli/apostoli” (ebbene si, la cosa l’ho riscontrata anche nella lettura del Nuovo Testamento…) attraverso i quali dovevano compiersi i loro piani e le loro opere.  

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Ascolta l’articolo, seconda parte

Alcuni esempi: il primo è Noè (dall’Apocalisse Noachica –ne fai anche accenno Bigliono a pagina 159 del primo libro Mondadori- ):E poco dopo mio figlio Matusalemme diede moglie a suo figlio Lamech: ella rimase incinta e partorì un figlio maschio. E il suo corpo era bianco come la neve e rosso come un bocciolo di rosa: i suoi capelli in lunghi riccioli erano bianchi come la lana e gli occhi erano molto belli.. E quando aprì gli occhi, illuminò tutta la casa come il sole e la casa intera era splendente. Subito dopo, si alzò fra le mani della levatrice, aprì la bocca e si mise a conversare con il Signore della Giustizia. 

Suo padre Lamech si spaventò e scappò via: corse da suo padre Matusalemme e gli disse:”Mi è nato un bambino strano, diverso da un figlio di uomo e non simile a nessun: assomiglia ai figli del Dio del cielo. La sua natura è diversa e non è come noi. I suoi occhi sono come i raggi del sole e il suo portamento è glorioso. Mi sembra che non sia veramente mio figlio, ma degli angeli, e ho paura che sulla terra stia per accadere una catastrofe. E ora, padre mio, ti prego e ti imploro: vai da Enoch, nostro padre e fatti dire da lui la verità, perché il suo posto è fra gli angeli. E come Matusalemme udì le parole di suo figlio, corse da me dall’altra parte del mondo, perchè aveva sentito dire che ero là: gridò forte e io sentii la sua voce e gli venni incontro dicendo:: “Guarda, sono qui, figlio mio, per quale motivo sei venuto da me?” E lui rispose dicendo:”Per una grande angoscia sono venuto da te, per una visione sconvolgente ti ho cercato.

E adesso, padre, ascoltami: a Lamech mio figlio è nato un bambino: non assomiglia a nessuno, la sua natura non è quella dell’uomo, il suo colore è più bianco della neve e più rosso di un bocciolo di rosa, ha i capelli più candidi della lana candida, gli occhi come raggi di sole, quando ha aperto gli occhi ha illuminato tutta la casa. Si è alzato fra le mani della levatrice, ha aperto la bocca e benedetto il Dio del cielo. E suo padre Lamech si è spaventato ed è corso da me, e non crede che sia figlio suo, ma che sia della famiglia degli angeli del cielo. E io sono venuto da te perchè credo che tu conosca la verità.” E io, Enoch, gli risposi dicendo: “<< il Signore farà una cosa nuova sulla terra: ho avuto una visione e ti faccio sapere che nella generazione di mio padre alcuni angeli del cielo trasgredirono la parola del Signore. E, ascolta, commisero peccato e trasgredirono la legge, si unirono alle donne e peccarono con loro, ne presero alcune come mogli ed ebbero figli da loro.

Ed essi faranno nascere sulla terra giganti non secondo lo spirito ma secondo la carne, e ci sarà una grande punizione sulla terra: la terra verrà ripulita di tutte le impurità. Sì: verrà una grande distruzione su tutta la terra e ci sarà un diluvio e una grande catastrofe per un anno. E questo figlio che è nato nella tua famiglia sarà risparmiato, e i suoi tre figli con lui, mentre tutti gli uomini della terra moriranno. E adesso vai a dire a tuo figlio Lamech che quello che gli è nato è davvero suo figlio e lo chiami Noè. Egli rimarrà, egli e i suoi figli saranno salvati dalla distruzione che verrà sulla terra durante la sua vita. E dopo questo, ci sarà ancora più ingiustizia di quella che c’era prima sulla terra Io conosco i misteri dei santi, perchè Egli, il Signore, me li ha rivelati.

”Altro esempio è niente poco di meno che Melchisedec (dal libro dei Segreti di Enoch):LXXI[1] Ecco, la moglie di Nir, Sofonim , essendo sterile non aveva generato (figli) a Nir. [2] Sofonim era al tempo della vecchiaia e nel giorno della morte e concepì nel suo grembo e Nir il sacerdote non aveva dormito con lei dal giorno nel quale il Signore lo aveva posto di fronte al popolo. [3] Sofonim ebbe vergogna e si nascose tutti i giorni e nessuno del popolo lo venne a sapere. [4] Era al giorno del parto e Nir si ricordò di sua moglie e la chiamò da lui nella (sua) casa per conversare con lei. [5] Sofonim andò da suo marito ed ecco, era gravida al tempo del parto. [6] Vedendola, Nir si vergognò grandemente di lei e le disse: “Perché hai fatto questo, o donna, e mi hai svergognato di fronte a tutto il popolo? Ora vattene da me, va dove hai concepito la vergogna del tuo ventre, perché io non insudici le mie mani su di te e pecchi (davanti) al voltodel Signore”. [7] Sofonim rispose a suo marito, dicendo: “Ecco, o mio signore, il tempo della mia vecchiaia e non c’é stato in me l’ardore della giovinezza e non so come é stata concepita l’indecenza del mio grembo”. [8] Nir non la credette e Nir le disse una seconda volta: “Vattene da me, perché non ti colpisca e pecchi (davanti) al volto del Signore”. [9] Accadde che mentre Nir parlava a sua moglie, Sofonim cadde ai piedi di Nir e morì. [10] Nir si afflisse grandemente e disse nel suo cuore: “Le é forse successo per la mia parola?” . [11] E ora, misericordioso (é) il Signore eterno, perché la mia mano non é stata su di lei” . [12] Nir si affrettò e chiuse la porta della sua casa e andò da suo fratello Noé e gli raccontò tutto ciò che era successo a sua moglie. [13] Noé si affrettò verso la camera di suo fratello e l’aspetto della moglie di suo fratello (era) nella morte e il suo ventre (era) nel tempo del parto . [14] Noé disse a Nir: “Non essere afflitto, Nir, fratello mio, perché il Signore oggi ha coperto la nostra vergogna, perché nessuno del popolo lo sa e [15] ora affrettiamoci, seppelliamola e il Signore coprirà la nostra onta”. [16] Posero Sofonim su un letto, la rivestirono di vesti nere, chiusero la porta e scavarono tombe in segreto. [17] Quando furono usciti verso la sua tomba, il fanciullo uscì dal cadavere di Sofonim ed era seduto sul letto.

Noé e Nir entrarono per seppellire Sofonim e videro il fanciullo seduto presso il cadavere, che stava asciugando il suo vestito. [18] Noé e Nir si spaventarono molto: il fanciullo era infatti compiuto nel corpo, parlava con la sua bocca e benediceva il Signore. [19] Noé e Nir lo guardarono molto, dicendo: “Questo (viene) dal Signore, fratello mio”. Ed ecco il sigillo del sacerdozio (era) sul suo petto ed (era) glorioso d’aspetto. [20] Noé disse a Nir: “Fratello, ecco che il Signore rinnova la dimora della santificazione dopo di noi”. [21] Nir e Noé si affrettarono e lavarono il fanciullo e lo rivestirono delle vesti del sacerdozio.

Nir gli diede i pani benedetti ed egli mangiò. E lo chiamarono col nome di Melchisedec. […] […] [37] So infatti che questa stirpe finirà nellaconfusione e che tutti periranno e Noé mio fratello sarà conservato in un’altra stirpe per la procreazione e dalla sua stirpe sorgerà un popolo numeroso e Melchisedec diventerà il capo dei sacerdoti in un popolo di un regno che tiserve, o Signore. LXXII [1] Accadde che quando il fanciullo ebbe terminato quaranta giorni nella dimora di Nir, il Signore disse all’arcangelo Michele : “Scendi sulla terra da Nir il sacerdote e prendi il fanciullo Melchisedec che é con lui e ponilo nel paradiso dell’Eden in custodia. Infatti già si é avvicinato il tempo e io lascerò andare tutte le acque sulla terra e perirà tutto ciò che c’é sulla terra [2] e io lo rialzerò in un’altra stirpe e Melchisedec sarà il capo dei sacerdoti in quella stirpe. Continuando nella lettura di questo libro si capisce che avevano bisogno di due nuove stirpi che li “servissero”, entrambe create prima del diluvio biblico, quella di Melchisedec (più “pura”) e quella di Noè…

Ad una attenta lettura, poi, della Bibbia stessa, delle letture apocrife dell’Antico Testamento e dei testi extra biblici, si nota che alcuni personaggi hanno le stesse caratteristiche e sono, quindi, molto simili agli Elohim, ma nati da madre “umana” (in alcuni casi come Gilgamesh o Achille è ovviamente il contrario, ma questi due tuttavia sono stati concepiti da “rapporti” diretti e non “in vitro”).

Le caratteristiche, in questo caso, sono quelle di fanciulli già “formati” come piccoli uomini in grado di camminare e parlare (sembra proprio quello che succede nel regno animale, dove i cuccioli appena nati sono già formati e molto più sviluppati di quanto accade ai neonati degli esseri umani, totalmente incompiuti ed incapaci di fare qualunque cosa…1) dalla carnagione chiara, con occhi, capelli e pochissimi peli molto chiari (Il fenotipo albino –io lo definirei fenotipo “tipo” albino- che descrive anche Biglino a pagina 167 e 168 del primo libro Mondadori).

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Addirittura di Melchisedec ci viene riferito che avesse sul petto il “sigillo del sacerdozio” (un “difetto” fisico tipico degli Elohim/Malachim come pectus excavatum o petto carenato? O altro? Chissà… 

Tralascio la descrizione delle due patologie –di cui se necessario posso comunque fornire materiale medico- ma è da notare che i pazienti con pectus excavatum hanno un torace caratteristico quasi come se fosse stato realmente “marchiato” da una sorta di “grosso sigillo” –Fig. 1.-) Sono caratteristiche che si riscontrano in personaggi come Abele (ma anche Caino, se si esclude la verosimile fattezza fisica differente da Abele), Noè, Melchisedec, quasi certamente anche Isacco, sicuramente Giacobbe (somiglianza fisica), ecc…

Fig. 1

Nota 1.: Ho notato, con immenso piacere, che della mia stessa opinione è, in sostanza, il dottor Saverio Roberti –fine pagina 277 del primo libro Mondadori di Biglino- quando fa riferimento al <<cervello molto più “immaturo” di quello di un neonato degli altri primati. […]>>.

Le uniche cose che aggiungerei a quanto dice lui sono che nel neonato dell’essere umano ad essere immaturo non è solo il cervello, ma tutto il Sistema Nervoso Centrale (quindi Cervello –come lui giustamente fa notare-, Cervelletto, Tronco Encefalico e Midollo Spinale) e tutto il Sistema Nervoso Periferico (dunque tutti i nervi, cranici e spinali, e tutte le terminazioni nervose periferiche) –basti notare che i neonati ed i bimbi, fino ad alcuni mesi di vita, con i quattro arti e col viso compiono movimenti davvero identici ai pazienti adulti affetti da Distonia, il che ci può far tranquillamente affermare che sono soprattutto le connessioni nervose e le cellule neuronali stesse a non essere ancora sviluppate nel neonato umano (in effetti ancora non sono formate strutture importantissime come la Guaina Mielinica etc,)-, ma anche tutto l’apparato Muscolo-Scheletrico, certamente legato anche allo scarso sviluppo del SNC e SNP. Invece l’apparato Cardio-Respiratorio e, relativamente, l’Apparato Digerente sono già “ben formati”. 

Sulla base di questi dati, dei vari studi medici, sull’osservazione di quanto accade nel regno animale, ma anche delle letture bibliche ed extrabibliche mi trovo d’accordo col Dottor Roberti nell’affermare che la durata ideale della gestazione umana dovrebbe essere di circa 18-21 mesi e si può tranquillamente ipotizzare che la specie Homo Sapiens Sapiens ha “ereditato”, in maniera geneticamente programmata, da “qualcuno” il periodo di gestazione di 9 mesi -per far fronte alle varie problematiche che poi sarebbero scaturite da una gestazione più lunga-. In sostanza, sempre “facendo finta che”, gli Elohim, ben consapevoli della “incompletezza/inesattezza” del “prodotto homo” –geneticamente accelerato in step troppo rapidi-, hanno programmato nella specie Homo il loro periodo di gestazione, con la differenza che gli Elohim/Malachim (e simili) nascevano già compiuti (a conferma si vedano le varie letture extrabibliche), al pari di quanto accade in sostanza nel regno animale, e l’essere umano invece per essere “simile” a loro deve aspettare i due anni e mezzo/tre di vita ed oltre (in sostanza i neonati Elohim/Malachim e di tutte le specie viventi a noi conosciute nel regno animale sono “maturi” come i bambini di 2,5-3-4 anni di vita del genere Homo, se non ancora di più, dal punto di vista intellettivo…).  

In seguito vennero verosimilmente fatti degli interventi di manipolazione più blandi di quelli riguardanti i personaggi sopra descritti e sono quelli fatti sui profeti, ma anche verosimilmente su alcuni discepoli/apostoli di Gesù (se si esclude l’utilizzo di strumenti “sofisticati” che usavano). Lo si deduce da quanto descritto sopra riguardo Geremia, così come dal fatto che solo i profeti (ed i discepoli nel NT) avevano la caratteristica di vedere, ascoltare ed anche parlare con gli Elohim/Malachim, nonché comprenderne il linguaggio altamente metaforico fatto spesso di parabole. Quest’ultimo concetto si sposa tranquillamente col passo del Vangelo di Marco: Marco 4,11 11 ed egli rispose loro: <<A voi è stato dato il mistero del regno di Dio, ma per quelli che sono fuori tutto avviene in parabole, 12 affinchè Vedendo vedano, ma non intendano, e ascoltando ascoltino, ma non comprendano, perché non avvenga che si convertano e sia loro perdonato>>.  

Dunque a chi è dato il “mistero del regno di Dio” certe cose sono chiare, ben evidenti (ma per natura o artificialmente?) mentre a tutti gli altri esseri umani no. Queste persone sono in grado di vedere/sentire/colloquiare/relazionarsi con gli Elohim/Malachim perché geneticamente “migliorati”, o meglio “attivati”. Sempre “Facendo finta che” si può formulare una teoria, che ha basi alquanto “reali” (da un punto di vista medico, psicologico e psichiatrico).

L’essere umano, a differenza di quanto accade nel regno animale, sostanzialmente vede quello che “pensa di vedere”. E’ quello che succede quando due individui vedono, ad esempio, una nuvola ed uno la vede di una forma (astratta) e l’altro vede qualche altra forma (sempre astratta). L’astrazione è un procedimento mentale attraverso cui si sostituisce un insieme di oggetti con un concetto, più generale, che descrive gli oggetti in base a proprietà a loro comuni (la parola deriva dal latino abstrahere –scostare-) ed è un procedimento mentale che manca praticamente in tutto il regno animale, eccezion fatta per l’uomo. 

Questo accade perchè probabilmente gli Elohim hanno deciso, verosimilmente dopo il diluvio biblico (per l’Adam, ma già da prima per le altre specie homo), di programmare così l’uomo e solo i pochi Adam “eletti” che venivano geneticamente “sbloccati”, come gli animali, avevano la capacità di vedere/sentire/percepire ciò che realmente accadeva intorno (in associazione con gli “aiutini” tecnologici che venivano loro forniti dagli Elohim, ovviamente).

Verosimilmente è qualche gene che codifica per la formazione dell’Asse Ipotalamo-Ipofisario ed Ippocampo-Lobi Frontali (struttura di notevole importanza del cervello umano che lo differenziano dagli altri animali) che, a quanto pare, potevano (e può) essere mutati/modificati (in vitro e, da quello che traspare da un passo biblico, anche successivamente – modificando chirurgicamente, in maniera permanente, qualcosa all’interno della scatola cranica in quella zona o attraverso “semplici” iniezioni di molecole…). 

Sembrerebbe fantascienza, ma in realtà non lo è affatto… I biologi molecolari ed i genetisti in futuro riusciranno a manipolare ancor più “facilmente”, proprio come facevano i genetisti Elohim, i geni presenti sul DNA umano al pari (da quanto si sa) di quello che fanno oggi gli informatici per programmare i computer, basta “solo” riportarlo in provetta (intuizione avuta anche da Sitchin e riportata ne “Il Codice del Cosmo”)… Insomma quasi un “gioco da ragazzi”, per gli esperti del campo ovviamente…

Nota 2.: Il passo biblico in questione è il seguente 1 Re 3,5: 5 A Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte. Dio disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda». 6 Salomone disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide, mio padre, con grande amore, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questo grande amore e gli hai dato un figlio che siede sul suo trono, come avviene oggi. 7 Ora, Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io sono solo un ragazzo; non so come regolarmi. 8 Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto, popolo numeroso che per quantità non si può calcolare né contare. 9 Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?».  10 Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa. 11 Dio gli disse: «Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, 12 ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te. 13 Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria, come a nessun altro fra i re, per tutta la tua vita. 14 Se poi camminerai nelle mie vie osservando le mie leggi e i miei comandi, come ha fatto Davide, tuo padre, prolungherò anche la tua vita». 15 Salomone si svegliò; ecco, era stato un sogno. Andò a Gerusalemme; stette davanti all’arca dell’alleanza del Signore, offrì olocausti, compì sacrifici di comunione e diede un banchetto per tutti i suoi servi. 

In questo passo si capisce “tra le righe” che Salomone, recatosi a Gabaon (forse dove c’era la struttura “ospedaliera” che serviva) al fine di effettuare la “modifica permanente” per fargli il “dono” della sapienza, durante la notte viene sottoposto ad un’intervento neurochirurgico (la mia branca) mediante endoscopica per via trans-nasale (a volte è fatto in combinata Neurochirurgo- Otorinolaringoiatra), l’unica in grado di raggiungere facilmente l’asse Ipotalamo-Ipofisario consentendo poi al paziente l’immediato risveglio nel post operatorio, cosa che infatti avviene: “15 Salomone si svegliò; ecco, era stato un sogno.”

Una caratteristica frequente dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico mediante anestesia generale è quella di risvegliarsi dicendo di aver sognato oppure di aver vissuto il tutto come un sogno in quanto l’anestesia, a volte, fa effetto solo in parte ed il paziente sembra addormentato, ma in realtà è “sveglio” e sente tutto ciò che viene detto in sala operatoria (e poi lo riescono a descrivere benissimo, quando l’intervento è fatto in “elezione”, cioè non è una urgenza) –verosimilmente sono questi quei rari casi di coloro che, portati in sala operatoria in stato di coma per essere operati dopo un grave trauma, riferiscono quelle esperienze “extracorporee” dicendo di aver visto la “luce”, il “tunnel” e tutto quello che accadeva in sala.  

In realtà, in stato di coma, ma senza o con ancora poca sedazione anestesiologica, quasi sempre non avendo gli occhi completamente chiusi, vedono la Scialitica della sala operatoria, che emana una luce potentissima, e loro poi la “ricordano” come il tunnel e la luce fuori dal tunnel e, ascoltando ciò che accade in sala operatoria, lo elaborano come se fosse stata una esperienza extracorporea…– oppure l’intervento viene fatto “da sveglio” (si fa spesso anche nelle nostre sale operatorie oggigiorno anche per gli interventi chirurgici al cervello, soprattutto sulle Aree Funzionali ed a sinistra del cervello) ed il paziente è sostanzialmente “intontito” dall’anestesia e può “ricordare” tutto come una sorta di sogno. 

Vi scrivo “modifica permanente” perché un po’ tutte le persone possiedono queste caratteristiche che ogni tanto si “attivano” momentaneamente e le percepiscono sotto forma di “sesto senso” (non parlo di veggenza o cose simili, ovviamente), “sento che”, “ho percepito”, “mi è sembrato di aver visto/sentito una voce**” senza darci peso più di tanto e, soprattutto, senza capire niente di quanto è accaduto. Studiando questi testi e continuando a “fare finta che” ne esce sempre più un mondo, ed un passato, ancora più avvincente ed affascinante di quello che si possa immaginare.

E, secondo me, molti di quelli che studiano Torah e Talmud insieme, molte di queste cose già le sanno da tempo…   

Articolo di Dott. Arturo Berardi Team l’Altra Genesi

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