Massimo Barbetta, MITI

Strade celesti…dagli egizi agli arabi, passando per gli ebrei

I wormholes della fisica d’avanguardia adombrati nelle antiche tradizioni medio-orientali

Come abbiamo piĂą visto nei libri di Massimo Barbetta gli antichi Egizi descrivevano dei “corridoi, condotti, cunicoli” chiamati QERRT in geroglifico.

Attraverso essi si spostava la “Barca di Ra”nel suo viaggio all’interno del Duat per raggiungere “l’isola del fuoco o ” isola delle fiamme”, patria degli déi, posta nella profondità dell’Abisso cosmico del “NU”.

Nel “libro dell’Amduat” ove si racconta del viaggio di Ra sulla sua barca attraverso le 12 ore del “Duat”, troviamo descritti più volte questi “Qerrt” che in numero di 3, da affrontarsi in successione, consentivano al natante di spostarsi nello spazio.

Il testo racconta espressamente sia con descrizioni che con immagini come questi condotti fossero “nascosti”, “non visibili” e raffigurati come tortuosi, ” a gomito” e forniti di ” SBEKHT”, “portali” alle loro estremità.

Essi inoltre, venivano rappresentati con un indubbio calore all’interno, visto il geroglifico delle “fiamme” che ne tappezzava interamente le pareti interne.

Tali corridoi servivano per ” far avanzare ” con moto passivo la “barca di Ra” all’interno del Duat.

Varie divinità venivano variamente raffigurate mentre trainavano l’imbarcazione con delle funi. (vedi immagini).

A questo movimento passivo seguiva poi un brusco arresto del moto, una volta usciti dal Qerrt, proprio come previsto in astrofisica nel 1920 dal ponte di Einstein-Rosen o cunicolo spazio-temporale, detto anche successivamente Wormhole, cioè qualcosa che incurva lo spazio /tempo per cui concretamente consentirebbe di spostarsi tra le stelle cambiando dimensione, coprendo così in pochissimo tempo enormi distanze.

Tuttavia il 3° ed ultimo Qerrt non finiva nel Duat, ma continuava nello spazio profondo, oltre il limite dell’impenetrabile oscurità (Keku Smau) fino al lontanissimo NU ( abisso dove era posta la patria degli Déi egizi, dove erano presenti anche il dio e la de dell’eternità o dei milioni di anni (HEH e HEHET).

Utilissime indicazioni riferite a questi Qerrt le troviamo anche in un paragrafo (11) del Capitolo 15 del Libro dei Morti, qui oltre a confermare gli indizi e le informazioni fino ad ora esposte, troviamo anche le indicazioni sulla velocità raggiunta dalla barca di Ra, all’interno di questi corridoi.

Nel testo rivolto al di Ra sulla sua barca viene detto :

molto lontano sei fatto andare DENTRO milioni (3 plurali) e centomila ” Ater-u” in un piccolo “AT”. Tu fai (realmente) questi Ater-u e ti fermi


Tralasciamo in questa sede tutto il lavoro di attenta analisi lessicale, epigrafica e linguistica eseguita dal dr. Barbetta sui suoi libri, per sottolineare una nuova tessera aggiunta dal nostro ricercatore.

Egli ci dimostra con il suo solito rigore scientifico per evitare confutazioni, che il concetto di “strade”, ” percorsi”, ” accessi”, parallelamente a quello di “soglie, varchi. entrate e porte”, poste alle loro estremità sono abbastanza diffuse presso gli ARABI, come del resto nel mondo ebraico, come più volte citato da Mauro Biglino, ricordate ?

Salmo 24 versetto 7,8,9 – dove le porte Sharim e Petachim di Olam sono invitate ad alzarsi con una successione temporale consecutiva per fare passare il Kavod di Yahweh.


Da una attenta analisi delle Surah del Corano emerge una composita e dettagliata struttura del Cosmo arabo.

Dalla terra partirebbero due tipologie di “ASBAB” o corridoi, condotti, ognuno munito di “ABWAB”, (Sbekht per gli egizi, Sharim o Petachim per Ebrei) o soglie porte, collocati all’inizio e alla fine dei corridoi ( Asbab per arabi, o Qerrt per egizi).

Il Corano sembra essere ancora più preciso della Bibbia, forse perché meno manipolato.

Secondo la Surah 70,3,4 questi Asbab o corridoi sono di due tipi:

MA’ARIJ, dalla struttura fissa, per l’andata, con velocità elevatissime ; e un altro utilizzato per il ritorno, estremamente tortuoso, vedi Surah 51,7, chiamato nel Corano “HUBUK” con velocità nettamente inferiore al precedente, che costituiva un wormhole dalla struttura mobile e non fissa.

Entrambi attraversavano il cielo posto sopra la Terra, o il 1° Cielo, e si spingevano oltre i 6 Cieli superiori, posti a strati sovrapposti in forma concentrica al 1°cielo e correlati ai ” TARAIQ” vedi Surah 23,5

_______________________________________
RICAPITOLANDO BREVEMENTE:
PORTE, varchi, soglie:

– Sbeckht => egizi
– Abwab => arabi
– Sharim e Petachim => Ebrei

Corridoi o passaggi:

– Qerrt => Egizi
– Asbab, funi per il cielo

Ma’rij scalinate

Hubuk riccioli, strade, percorsi, sentieri, in un evidente contesto astronomico per gli Arabi nel Corano.

Per dovere di cronaca tengo a precisare che anche il mondo indiano è ricchissimo di questi riferimenti, basta leggere Davenport citato da Enrico Baccarini nel suo ultimo lavoro con Mauro Biglino, ma questo sarĂ  un altro post, visto che si avvicina il 20 Febbraio, data prevista per l’ uscita di ” 2000 a.c distruzione atomica”
_______________________________________
Tengo a sottolineare nuovamente, questo post è liberamente tratto da libri e articoli di Massimo Barbetta .
Per scelta personale al fine di rendere più fluida la lettura ho omesso tutti i riferimenti citati con cura e dovizie di particolari dal dr. Barbetta, sia nell’articolo sul magazine che nei sui libri.

(Tiziana Acerbi)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarĂ  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *