
Ĺ amaĹĄ (anche nella resa anglosassone di Shamash) in accadico; Utu in sumerico; era nella mitologia mesopotamica il dio Sole, dio benefico della giustizia. Fratello di Inanna, sua compagna era la dea Aja (in sumerico: Ĺ erida). Il culto principale del dio si praticava a Sippar e a Larsa, il suo tempio era lâE-babbar (Casa dello splendore).
Nella dodicesima tavola del poema di GilgameĹĄ il dio viene invocato per aprire il passaggio verso lâOltretomba e permettere ai due amici, GilgameĹĄ ed Enkidu, di riabbracciarsi. In unâaltra versione dello stesso mito è lâinvocazione al dio che causa lâapertura, ai piedi di GilgameĹĄ, di una voragine nella quale perde i due strumenti, il pukku e il mekku, che gli sono molto cari.
Sigillo cilindrico con scena di culto a Ĺ amaĹĄ, calcare (Parigi, Louvre).
Sigillo cilindrico con scena di culto a Ĺ amaĹĄ, calcare (Parigi, Louvre).
Utu (âColui che brillaâ): il âdio Soleâ, meglio conosciuto con il suo nome accadico Shamash; aveva numero di rango 20. Nipote di Enlil, gemello di Inanna. Come seconda generazione nata sulla Terra (dopo i suoi genitori Nannar/Sin e Ningal/Nikkal), i due gemelli crebbero in fretta e Utu in giovane etĂ divenne comandante degli Uomini aquila nel Porto spaziale a Sippar. Secondo un testo citato da Zecharia Sitchin, dopo il Diluvio Utu, ribattezzato Shulim, si ritrovò a capo del Centro di controllo missione a Ur-Shulim (Gerusalemme). Diventato vecchio, Utu/Shamash si ritirò a Sippar; era considerato il dio della giustizia e della legge.
Utu